Il sindacato Uiltec-Uil contesta la continua permanenza della società E.On che continua ad oltraggiare il territorio e a tenere comportamenti antisindacali
PORTO TORRES - Il sindacato Uiltec-Uil contesta la continua permanenza della società E.On che continua a consumare il territorio, a tenere comportamenti antisindacali, a non preoccuparsi della sicurezza dei lavoratori e a subire multe per inadempienza varie. Tutto questo nonostante la vendita degli impianti alla società ceca Eph, «una vicenda dai contorni chiaroscuri quella della cessione ad Eph - commenta il Coordinartore regionale settore elettrico, Franco Peana - che ancora non ha sede in Italia e la cosa la dice lunga». Nei giorni scorsi l’Ad della multinazionale tedesca, Miguel Antonanzas aveva dichiarato al Ministero dello sviluppo economico che avrebbero proseguito con il loro Piano industriale sino all’insediamento di Eph.
«E-On in cinque anni non ha mai presentato un piano industriale – sostiene Peana – e negli incontri fatti in Regione e in Provincia, l'azienda ha sempre detto a gran voce che il piano industriale di E-On esiste ma "non contiene investimenti”». In occasione di quell’incontro, il vice ministro, Claudio De Vincenti aveva assicurato i sindacati che il governo avrebbe vigilato sul processo di vendita, e riguardo l'investimento per il nuovo gruppo a carbone, per cui fra l'altro pare sia stata concessa la proroga dell'autorizzazione, aveva dichiarato che l'impianto dovrà essere realizzato. Il sindacato Uiltec dice basta, «a chi gioca con la pelle dei lavoratori e proseguirà a denunciare le malefatte di un azienda indifendibile, che offende tutto e tutti senza chiedere il permesso a nessuno».
Secondo il coordinatore regionale, Peana, «E.On ha fatto macelleria sociale a Fiumesanto, per averne merito i suoi manager agli occhi dei tedeschi, e ora pretende di riorganizzare il lavoro a pochi mesi dalla cessione degli impianti, poiché sono divenuti ingestibili». «Aver alienato professionalità, forza lavoro altamente qualificata, non sostituendola in un impianto di queste proporzioni, - aggiunge Peana - equivale a incuria e mancato controllo degli impianti, mancate manutenzioni, degrado e problemi di sicurezza». Una cosa è certa, sino a che l’ azienda tedesca non sarà andata via, i sindacato Uiltec-Uil darà corso ad una denuncia al giorno. «Nessuno può pensare di insultare l'intelligenza dei sardi, ipotizzando di esercitare nuovo potere in questo territorio sotto mentite spoglie e a portare in Germania gli utili straguadagnati in Sardegna», conclude il coordinatore Uiltec, Franco Peana
Commenti