Lo ha dichiarato l’ex presidente della Regione, Ugo Cappellacci, dopo le indiscrezioni pubblicate dal “Corriere della Sera” circa la possibilità che sfumino gli investimenti del Qatar per il San Raffaele di Olbia
OLBIA - «Dopo aver fatto da comparsa nello show mediatico renziano, con tanto di appropriazione indebita del lavoro altrui, una sinistra ideologica, pasticciona e inconcludente rischia di rovinare un percorso politico, durato quattro anni, per portare gli investimenti del Qatar in Sardegna». Lo ha dichiarato l’ex presidente della Regione, Ugo Cappellacci, dopo le indiscrezioni pubblicate dal
Corriere della Sera circa la possibilità che sfumino gli investimenti del Qatar per il San Raffaele di Olbia.
«La cosa più grave – prosegue Cappellacci- è che, secondo quanto riporta la stampa nazionale, i sardi rischiano di perdere una struttura di eccellenza, che risolverebbe il problema dei viaggi della speranza di chi deve varcare il mare per curarsi, solo per la condotta ambigua e sconclusionata di una Giunta che difende vecchie sacche di potere, rendite di posizione consolidate e piccoli interessi particolari. Ad aggravare la situazione si aggiunge anche l’atteggiamento miope e campanilista di alcune frange del partito democratico». «La sinistra – evidenzia Cappellacci-, che si è appuntata da sola al petto le medaglie della serietà, della concretezza e dell’efficienza, prima ha firmato solennemente un atto a Palazzo Chigi e poi, richiamata all’ordine dai baroni, dai capibastone di partito e dagli immobilisti di professione, in pochi mesi manda in malora il frutto di anni di lavoro».
«Considerato che lo stesso Renzi ha parlato di mille posti di lavoro, risultano evidenti anche le conseguenze che questo muro di gomma politico-burocratico potrebbe avere sul piano occupazionale» prosegue l'ex governatore che lancia un'ultima accusa nei confronti del suo successore Pigliaru e la maggioranza: «l'azione della Giunta viene bloccata da un sistema di potere viscoso, dalla prevalenza nella sinistra di gruppi di “rottamatori alla rovescia” che pensano solo a garantire il mantenimento dello status quo. Siamo dinanzi alla peggior forma di conservazione della politica: quella di chi intende mantenere i cittadini ed intere comunità in uno stato di bisogno per farne carne da campagna elettorale e per continuare a far prosperare carriere politiche e professionali a discapito degli interessi della collettività e dei territori».
Nella foto: Francesco Pigliaru e Ugo Cappellacci
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