Ecco i commenti qua e là sul dopo elezioni. Parlano i sindaci sconfitti. Il palcoscenico più usato è ancora il social network
ALGHERO - Nella vita si perde e si vince. Chi non l'hai mai detto o ascoltato almeno una volta. Succede nello sport, nel gioco, nelle cause legali, nei concorsi. E anche nella politica. Più raro, invece, è fare un buon uso della vittoria e della sconfitta, in fondo due facce della stessa medaglia. Il migliore inizio è la forma, che spesso è anche sostanza. A suggerirla è un espressione inglese "fair-play" che letteralmente significa “corretto gioco”, inteso come attività sportiva ma da tempo estesa ad altri ambiti, tra cui anche quello politico. In questo caso a fare scuola sono gli Stati Uniti, dove è più forte un senso identitario e di interesse generale. All'indomani della seconda vittoria di Obama anche il presidente della Repubblica Napolitano aveva raccomandato agli italiani più correttezza nel gioco politico, una lezione che non sembra essere stata recepita in pieno da Montecitorio in giù. E ad Alghero reduce dalle amministrative che succede? Rispetto ad una campagna elettorale di basso profilo ma con qualche scivolata qua e là, è il risultato del ballottaggio vinto da Mario Bruno a far emergere un fair play altalenante tra i politici locali, in particolare dai candidati sindaci.
Il palcoscenico più usato è ancora il social network,
Facebook su tutti (dunque ci si scusa per eventuali iniziative private). Da Maria Grazia Salaris, arrivata seconda, «i migliori auguri di buon lavoro al nuovo sindaco di Alghero, Mario Bruno» e contemporaneamente «un senso di responsabilità e collaborazione per una opposizione costruttiva per il bene della città, nonostante l’astensionismo abbia demandato a pochi la responsabilità delle scelte». D’altronde proprio lei, nell’intervista del dopo scrutinio, aveva parlato di un elettorato di centro destra più affezionato al mare che alle urne in una giornata di sole come quella di domenica. Particolare di cui non sembra aver tenuto conto l’ex sindaco Marco Tedde che negli auguri a Bruno, lo ha liquidato come «il sindaco meno votato dal 1994».
Sulla sua linea Enrico Daga, prima scelta del Pd per Sant’Anna ma terza per l’elettorato algherese, che del suo (ex) compagno di partito e ora primo cittadino esprime delle «considerazioni a caldo»: «se si crede nella democrazia è imperativo riconoscere ai vincitori il diritto di cimentarsi nel governo cittadino, ma la lettura politica è diversa, la gran parte degli algheresi non si riconosce in questo quadro di governo». E dove allora? Forse in quello dell’arbitro, del fuori gioco, o della prova tv. Chiude la rassegna il grillino Graziano Porcu che si unisce agli auguri corali ma si augura che «la nuova Giunta sia composta da persone settorialmente competenti e non solo figlia di spartizioni politich»e. Tilloca di Sel (che pur aveva pubblicamente fatto un endorsement del partito nelle prime ore prima del ballottaggio) non pervenuta, mentre l'ex sindaco (ed ex amico dell’attuale) Stefano Lubrano chiude in bellezza e rivolge i più sinceri auguri, a Mario Bruno, ai futuri assessori ed ai consiglieri «affinché possano svolgere al meglio il proprio lavoro intervenendo da subito sugli effetti deleteri della loro stessa scelta politica ovvero sulla gestione inadeguata di un commissario che lascia la città in condizioni davvero inqualificabili».
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