«Le Acli sarde chiedono attenzione alla Giunta Pigliaru nella gestione delle risorse e per una giusta ripartizione degli interventi nelle politiche sociali e del lavoro», dichiara il presidente regionale dell’associazione Fabio Meloni
CAGLIARI - «La settimana santa 2014, che si chiuderà con i festeggiamenti della Santa Pasqua, è stata per la Sardegna una delle più difficili degli ultimi decenni. Con la disoccupazione quasi al 20percento, che lascia a casa un giovane su due, i sardi hanno ripreso a emigrare verso la Penisola o all’estero, con dati allarmanti che ci riportano indietro di cinquant’anni».
Inizia così l’intervento del presidente regionale delle Acli Sardegna Fabio Meloni, che sotto linea come il tasso di dispersione scolastica nell’Isola sia «il più alto d’Italia e tra i più alti in Europa. Le persone in condizione di povertà assoluta e relativa in Sardegna, cresciute vertiginosamente negli ultimi due anni, hanno ormai toccato quota 400mila. La crisi economica si fa sempre più sentire fra le famiglie, che faticano a tirare avanti e che hanno iniziato anche a tagliare le spese sulla salute».
«Per questo le Acli sarde auspicano una stagione di nuovo sviluppo, che incida sullo stato di sofferenza e consenta alle famiglie di ricevere sollievo e alimentare nuovamente la speranza. Una stagione di nuovo welfare che programmi adeguatamente la spesa per le categorie più deboli della società, definendo un serio raccordo tra le varie politiche – prosegue il presidente Meloni - In questo contesto e su tali proposte, le Acli sarde chiedono attenzione alla Giunta Pigliaru nella gestione delle risorse e per una giusta ripartizione degli interventi nelle politiche sociali e del lavoro. Questa può essere per tanti una Pasqua di nuova speranza che richiede a tutti i soggetti sociali e istituzionali uno sforzo di condivisione e di coesione».
Nella foto: il presidente regionale Acli Fabio Meloni
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