Il candidato alle primarie di centrosinistra Gianni Carbini evidenzia alcuni aspetti della sanità sassarese soffermandosi sulla necessità di stabilizzare i precari
SASSARI - Mancano infermieri nella sanità sassarese. Un settore che necessita di professionalità qualificate, ma per il quale non si bandiscono concorsi. Una situazione sulla quale interviene Gianni Carbini, candidato alle primarie del prossimo 6 aprile per la carica di sindaco di Sassari. «Mentre nel resto dell’isola vengono banditi concorsi a tempo indeterminato per infermieri - fa notare Carbini -, l’ultimo nel mese di marzo dall’Asl di Carbonia, a Sassari attualmente tutto tace. Nonostante le varie richieste dei sindacati e dei comitati di precari, si continua a parlare sempre e solo di dirigenti amministrativi di P.O. (posizione organizzativa) ma non di infermieri od operatori sociosanitari».
«Non è più tollerabile lasciare andare la nostra sanità allo sfascio, è necessario ascoltare il grido d’aiuto degli infermieri che sono il cuore pulsante dell’assistenza ospedaliera. Già in precedenza - prosegue Carbini - avevo lanciato un appello perché venisse bandita una selezione a tempo determinato, in tempi brevi, sia per dare ossigeno ad una pianta organica sofferente che per dare la possibilità agli infermieri disoccupati di poter lavorare e nel contempo avviare le procedure burocratiche per bandire un concorso a tempo indeterminato.
Ribadisco, ancora una volta, che le selezioni per infermieri sono assenti ormai da circa due anni, in particolare alla Asl, e i concorsi da quasi cinque. Se le cose rimarranno così si preannuncia un’estate infernale: tra carenza di infermieri e operatori sociosanitari nelle corsie, c’è il rischio che non siano garantiti i livelli essenziali di assistenza. In estate, infatti, l’attività sanitaria aumenta, considerato che il nostro ospedale cittadino è l’unico trauma center per metà Sardegna e che con l’arrivo dei turisti la popolazione raddoppia. Esiste il serio rischio di un grave disservizio se non si pone immediatamente rimedio a questa situazione. Auspico, ancora una volta - conclude Gianni Carbini - che i vertici delle due aziende cittadine si attivino immediatamente per risolvere il problema. Il tempo stringe, è arrivata l’ora di darsi una mossa per il bene comune dei pazienti, degli operatori in servizio, dei precari e dei disoccupati».
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