Verso lo slittamento della scadenza per la presentazione delle firme per le candidature a sindaco. Parla Enrico Daga: «Chi pensa di risolvere questioni politiche con la forza, si assumerà tutte le responsabilità che deriveranno da tali scelte»
ALGHERO - Si scalda il clima elettorale ad Alghero in previsione delle elezioni comunali del 25 maggio. Acque agitate in tutti i partiti e movimenti e tensioni nel Partito democratico e Sel, in attesa che si ufficializzino i nomi che concorreranno alle elezioni Primarie del 6 aprile. Chiesto nel frattempo da Sinistra Ecologia e Libertà e dalla segreteria cittadina Pd uno slittamento dei tempi per la presentazione delle firme necessarie alle candidature (la prima scadenza era alla mezzanotte odierna). Decisione che competerà al comitato regionale e già si prevedono pressioni affinché non sia concessa alcuna proroga.
Chi ritiene le primarie superate in questo particolare momento politico è Enrico Daga (Pd) che contattato telefonicamente da
Alguer.it non sembra avere dubbi: «Sembra di assistere alla riedizione della scorsa volta, in cui i candidati cambiano, ma il regista e il copione sono sempre gli stessi. L'uso delle primarie per affermare la propria egemonia politica è una strada pericolosa e deleteria - sottolinea Daga - ricca di incognite che sì può favorire la carriera politica di qualcuno, ma sono certo sia quella più nefasta per Alghero».
«Non temo le primarie, dato che sono numerosissimi gli attestati di stima e di incoraggiamento di queste ore affinché io partecipi - precisa ancora l'assessore e dirigente Pd - ma, come ho detto, serve rasserenare il clima, e non parteciperò. Fare le primarie in questo scenario, ed alla luce di quanto è accaduto con la caduta della giunta Lubrano, è come maneggiare nitroglicerina. Chi pensa di risolvere questioni politiche con la forza, si assumerà tutte le responsabilità che deriveranno da tali scelte. È il pensiero della maggioranza del mio partito e di importanti aree politiche facenti parte di una nuova, inedita coalizione, che va delineandosi. Serve un gesto di generosità da parte di tutti, altro che appellarsi a cavilli regolamentari. Dobbiamo mettere gli interessi della città al primo posto» conclude Enrico Daga.
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