Una data utile per il congresso algherese potrebbe essere l'ultimo fine settimana di marzo, appena prima delle primarie (qualora dovessero essere riproposte) ma la decisione definitiva spetta alla segreteria regionale. Partito a caccia di un leader
ALGHERO - Ripartire da un congresso per rilanciare una campagna elettorale tutta in salita per il Pd di Alghero. E' quanto stato deciso all'unanimità dalla riunione del partito tenutasi martedì in via Mazzini, lo stesso giorno in cui Forza Italia decideva delegati e delegazioni per affrontare le prime tappe concrete verso il voto: programma e incontri con le forze politiche [
LEGGI]. L'ultimo fine settimana di marzo potrebbe essere la data utile per il congresso cittadino ma l'ultima parola ce l'avrà il direttivo regionale che si svolgerà venerdì con il segretario regionale Silvio Lai. I democratici, lo aveva già annunciato l'assessore provinciale Enrico Daga, hanno necessità di «fare chiarezza» dopo le spaccature evidenziatesi prima durante e dopo il breve mandato di Stefano Lubrano.
Prima di tutto attraverso un'ottica di rinnovamento (delle liste e dei gruppi dirigenti) e di riorganizzazione che potrebbe passare attraverso un avvicendamento al ruolo di segretario. Tra i papabili a succedere a Mario Salis (che comunque conta buone chance di conferma), c'è Raimondo Cacciotto, ex consigliere comunale e reduce da un ottimo risultato alle ultime regionali dove è stato il secondo più votato ad Alghero dopo Marco Tedde. Intanto Cacciotto, espressione forte delle corrente "bruniana" (da Mario Bruno ndr) del partito, non ha fatto mistero durante il suo intervento nell'incontro di pochi giorni fa', delle prospettive di allargare la coalizione, pur restando saldo il «recinto» storico del centro-sinistra. Posizione, questa, che evidenzia una convergenza con l'altra anima forte del Pd cittadino, quella riferibile a Daga. Ma che nelle ultime ore pare inizi a piacere anche a quella più a sinistra, rappresentata da Mimmo Pirisi.
Tutto è bene quel che inizia (o finisce) bene? Chissà, allora se la ripartenza potrebbe passare attraverso un processo di "epurazione" di quei consiglieri comunali (Scala, Calvia, Tedde, Tanchis) che, contrariamente alla linea approvata dagli organi decisionali, avevano deciso di sostenere sino alla fine il sindaco uscente. Chi vivrà vedrà. Intanto il primo obiettivo è ritrovare un leader, che qualora fosse individuato potrebbe mandare in soffitta le primarie. Questa è la grande priorità del partito guida del centro-sinistra, che ha perso credito tra gli elettori dopo il fallimento di un'esperienza amministrativa di soli 16 mesi, e che nelle regionali, in termini di consensi, ha dovuto inseguire Forza Italia. Una persona che riesca a "sanare" le contraddizioni tra le diverse anime, senza essere digiuna, tuttavia, di un'esperienza amministrativa (Lubrano docet): è l'identikit che serve al Pd per ritornare a Sant'Anna. O sperare di farlo.
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