«Niente più steccati, ma unico comparto», ha dichiarato l’assessore degli Affari generali. personale e riforma della Regione Mario Floris
CAGLIARI – «Finalmente la Regione Sardegna diventa un blocco unico, cioè fa sistema allontanandosi dalla logica dei compartimenti stagni che aveva determinato nell’immaginario collettivo una ingiustificata distinzione tra dipendenti di serie A e di serie B». L’assessore degli Affari generali, personale e riforma della Regione Mario Floris, promotore dell’iniziativa di riforma della legge sul personale (n.31 del 1998), esprime così soddisfazione per l’approvazione in Consiglio Regionale del provvedimento che punta a superare, di fatto, l’anacronistica distinzione giuridica tra amministrazione centrale, enti pubblici ed agenzie.
Secondo quanto prevede la legge, i posti vacanti possono essere coperti mediante cessione del contratto di lavoro di dipendenti a tempo indeterminato in servizio nelle pubbliche amministrazioni che facciano domanda di trasferimento. La Giunta Regionale dovrà determinare, nella programmazione triennale del fabbisogno, i posti che possono essere coperti mediante cessione del contratto, entro il 50percento di quelli destinati al reclutamento da parte dell’Amministrazione e di ogni altro ente o agenzia.
Nei limiti delle risorse stanziate in bilancio, la stessa Regione e gli altri soggetti potranno avvalersi di dipendenti collocati in assegnazione temporanea per periodi determinati, fino al massimo di un triennio, per specifiche esigenze di servizio o per l’utilizzo di particolari figure professionali. «Con questo provvedimento – ha concluso l’assessore Floris – puntiamo ad elevare la qualità delle prestazioni dei dipendenti per restituire ai cittadini, in un’ottica di miglioramento dei servizi, un’azione pubblica più trasparente, efficiente e celere nelle risposte alle esigenze della comunità».
Nella foto: L’assessore regionale Mario Floris
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