«Con questo provvedimento, l’Antitrust riconosce ancora una volta la fondatezza delle nostre denunce contro i signori del mare», ha dichiarato in tema di trasporti il presidente della Regione Sardegna
CAGLIARI - «Con questo provvedimento, l’Antitrust riconosce ancora una volta la fondatezza delle nostre denunce contro i signori del mare». Lo ha dichiarato ieri il presidente della Regione Autonoma della Sardegna Ugo Cappellacci, commentando la decisione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che accertato l’inottemperanza di “Moby” e “Cin” ai rimedi del provvedimento di giugno 2012, confermando le contestazioni mosse nel provvedimento di avvio ed irrogando sanzioni di 500mila e 271mila euro, rispettivamente a Moby e Cin.
«É l'ennesima prova – ha proseguito il presidente - che, così com'é, il sistema dei collegamenti marittimi non può andare avanti. Il diritto alla mobilità dei sardi non può essere degradato a benevola e solo eventuale concessione, ma deve essere pienamente effettivo e protetto da garanzie adeguate. Per questo, non possiamo più essere vincolati da decisioni e contratti discussi e decisi da altri».
«In forza del pronunciamento della Corte Costituzionale, che ha stabilito che la Sardegna non deve essere solo sentita, ma deve essere coinvolta, e dei provvedimenti dell’Antitrust, che hanno accertato la fondatezza delle nostre denunce, rivendichiamo ancora un volta il passaggio delle competenze e delle risorse sulla continuità territoriale marittima alla Regione. Vogliamo essere noi ad autodeterminare le scelte in materia», ha concluso Cappellacci.
Nella foto: Il presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci
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