Nessuna modifica dello Statuto sardo che avrebbe dato il via alla fiscalità di vantaggio nell´Isola. La rabbia di Cappellacci
CAGLIARI - Nel maxiemendamento della legge di stabilità non c'è traccia della modifica dello Statuto sardo che avrebbe dato il via alla fiscalità di vantaggio nell'Isola. «Un Governo bugiardo e vigliacco in un momento in cui la Sardegna tenta di rialzarsi dopo un colpo mortale, consuma l'ennesima pugnalata a tradimento, con effetti devastanti per la nostra isola» è stato il commento del governatore sardo Ugo Cappellacci intervenendo sul dibattito riguardo alla legge di stabilità.
«Non possiamo accettare l'insulto continuo rappresentato dalla condotta furbesca di chi dinanzi alle giuste rivendicazioni di un popolo che non ha mai chiesto assistenzialismo, ma solo la possibilità di camminare con le proprie gambe, continua la politica delle mancate risposte o delle promesse da marinaio» ha aggiunto il presidente della Regione che annuncia iniziative forti. «Siamo pronti - dice - ad andare davanti a Palazzo Chigi e questa volta non certo per sederci intorno ad un tavolo ad ascoltare chiacchiere, ma per rovesciare le sedie e le poltrone sulle quali dormono politici e burocrati romani e per portare alle loro orecchie l'urlo di rabbia di un popolo sardo che non può aspettare i tempi e le logiche del palazzo».
Di più: «visto che oltre il mare mancano volontà, coraggio e senso del dovere, se nelle prossime ventiquattro ore non dovessero esserci notizie, siamo pronti a sforare il patto di stabilità e liberare le risorse dal cappio ingiusto e utilizzarle finalmente per le famiglie,
per le imprese e per aiutare i nostri territori a rialzarsi».
Nella foto: il governatore ai funerali delle vittime dell'alluvione
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