Si consolida il fronte deciso a mandare a casa il sindaco Stefano Lubrano e ridare la parola agli elettori. E c'è anche chi, col silenzio più assordante, lo ha già pugnalato
ALGHERO - Comunque vada, sarà un fallimento. Perché non può che essere altrimenti. Nessuno pensa di giudicare dal principio il
Lubrano-bis (saranno i nuovi assessori a dimostrare, sul campo, se ne avranno il tempo, le loro qualità) ma osservando il terremoto e poi ancora l'umore, ed in ultimo il gradimento interno alla maggioranza di Centrosinistra della nuova squadra di governo cittadino, il
game-over è quasi assicurato.
Si consolida insomma il fronte dei contrari al sindaco, deciso a ridare la parola ai cittadini, certificandone il fallimento, tanto da far pensare all'ipotesi più estrema: le dimissioni di massa della maggioranza dei consiglieri comunali. Sono ore decisive queste per la tenuta dell'amministrazione, tanto che se Stefano Lubrano dovesse davvero riuscire a superare le prossime 48-72 ore, probabilmente, potrebbe tirare un sospiro di sollievo.
Comunque vada, sarà un fallimento. Perché se davvero dovesse arrivare da Cagliari un nuovo Commissario straordinario dopo appena quindici mesi di tentata amministrazione di Centrosinistra, ad essere giudicato fallimentare sarà l'intero progetto (primarie incluse) costruito per Alghero. Perché attuato da persone (e movimenti) troppo distinte e distanti, che forse, a furia di parlare troppo spesso di città e bene comune, sono finiti per curare piccoli interessi di bottega. Rimane una certezza, mai più niente (o quasi) sarà come prima.
Nella foto: Stefano Lubrano
Commenti