L’assessore regionale della Sanità risponde al presidente della Provincia di Nuoro Roberto Deriu: «La Regione ha condiviso sempre le strategie con tutte le autorità. Eviti dichiarazioni da campagna elettorale»
CAGLIARI - «Con certe affermazioni sulla Lingua Blu il presidente della Provincia di Nuoro e dell’Ups dimostra di conoscere solo un certo tipo di campagna, quella elettorale: sicuramente quella a lui più congeniale. Le sue uscite sulla stampa attestano totale ignoranza dei passaggi che la Regione ha compiuto per contrastare l’emergenza». Questo l’incipit della replica dell’assessore regionale della Sanità Simona De Francisci alle dichiarazioni di Roberto Deriu pubblicate nei giorni scorsi dalla stampa regionale.
«Ricordo a Deriu – sottolinea l’assessore – che ogni decisione dell’Assessorato è frutto del confronto ed è stata condivisa con le massime autorità sanitarie nazionali e regionali (Ministero della Salute, Centro di referenza nazionale di Teramo, Istituto Zooprofilattico della Sardegna, Servizi veterinari delle Asl): ringrazio il presidente della Provincia per il suggerimento sui tecnici greci, ma quelli sardi e italiani, con tutto il rispetto, non hanno niente da invidiare in termini di competenze ai colleghi di Atene. La Regione si è subito attivata per le procedure di profilassi e non sono imputabili a essa i ritardi dell’arrivo dei vaccini che, essendo “spenti” e dunque senza alcun effetto collaterale anche se venissero usati in presenza di circolazione virale, hanno richiesto alle case farmaceutiche test supplementari. Una procedura necessaria per non causare i disastri del 2004 quando in Regione governavano Soru e Dirindin. Nessuno si ricorda che all’epoca Deriu abbia fatto la minima obiezione, eppure quella sarebbe stata l’unica occasione buona».
«In ogni caso - spiega De Francisci - per evitare qualsiasi problema e di ottimizzare le scorte di vaccino già dall’Unità di crisi del 7 agosto al Ministero sono state impartite direttive ai Servizi veterinari per escludere dalla vaccinazione le aziende con infezione in atto e nel nuovo decreto che ho firmato giovedì è chiaramente precisato che la profilassi vada indirizzata prioritariamente nelle aziende ovine al di fuori del buffer dei 4 chilometri dai focolai. Gli obiettivi del provvedimento per il 2013 sono infatti di proteggere gli animali non ancora interessati dal virus e quindi garantire la movimentazione degli animali. Grazie alla disponibilità e uso dei vaccini si è potuta garantire la vendita verso la Penisola di circa 20mila capi». Quanto ai costi della vaccinazione, nessun segreto: ogni dose costa circa 70centesimi, per una spesa totale di poco più di un milione di euro. «Infine - conclude l’assessore De Francisci - forse Deriu non sa che l’attuale epidemia è provocata dal sierotipo 1 tra i 25 esistenti, dunque diverso da quello delle precedenti degli anni 2000-2001 (sierotipo 2), e 2003 (sierotipo 4), per i quali non abbiamo più avuto epidemie, per cui si tratta di una diversa e nuova malattia. Questo perché ormai le modificazioni climatiche espongono Sardegna, Italia ed Europa a nuove emergenze che prima non interessavano quei territori, sopratutto malattie trasmesse da insetti vettori. Ed ecco perché la Regione ha emanato nuove e più severe direttive che prevede per la profilassi diretta la lotta all’insetto e per quella indiretta la vaccinazione».
Nella foto: L’assessore regionale Simona De Francisci
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