Con 21 voti a favore e 45 contrari, è stata bocciata la modifica al titolo. Molto critico Mario Bruno che chiede di abolire il voto segreto
CAGLIARI - Rispunta il voto segreto sulla doppia preferenza di genere in Consiglio regionale e scoppiano le polemiche in Aula. Con 21 voti a favore e 45 contrari, è stata bocciata la modifica al titolo. Successivamente, con 60 voti favorevoli, cinque contrari e sette astenuti il Consiglio ha eliminato dalla legge elettorale statutaria l'incandidabilità del presidente della Regione dimissionario al successivo turno elettorale.
Molto critico Mario Bruno, consigliere regionale del Pd. «Aboliamo il voto segreto. Dopo l'ennesima occasione persa, con un voto del Consiglio che ancora una volta ha di fatto negato la possibilità di votare sulla doppia preferenza di genere, è indispensabile un ripensamento del regolamento. Lasciamo la possibilità dello scrutinio segreto solo per i casi personali e quelli di coscienza. Perchè i cittadini devono conoscere le nostre posizioni e come le esprimiamo con un voto che sia palese e personale. Dobbiamo avere il coraggio delle nostre opinioni».
«Oggi questo consiglio ha ribadito in modo inequivocabile la propria contrarietà alla doppia preferenza di genere: di fronte ai cittadini avremmo dovuto esprimere questa posizione anche individualmente, assumendoci la responsabilità di quello che pensiamo. Sia convocata al più presto la giunta per il regolamento - conclude Mario Bruno - e si verifichi se questo Consiglio ha la volontà di fare una scelta di trasparenza di fronte al cittadino elettore».
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