«Sardegna tra le poche a migliore la propria posizione rispetto al 2010», ha dichiarato il presidente della Regione Autonoma della Sardegna, commentando il rapporto della Commissione dell’Unione Europea
CAGLIARI – «L’indice di competitività delle regioni europee presenta un quadro di criticità per l’Italia, ma la Sardegna è una delle poche regioni italiane che è stata capace di migliorare la sua posizione rispetto al 2010». Lo sottolinea il presidente della Regione Autonoma della Sardegna Ugo Cappellacci, commentando i dati e la graduatoria del rapporto diffuso sabato dalla Commissione dell’Unione Europea, da cui emerge un quadro molto preoccupante per il nostro Paese, che perde posizioni rispetto ai dati della prima edizione, nel 2010 appunto.
Cappellacci invita a leggere i dati in modo dinamico, per apprezzare il miglioramento conseguito dall’Isola rispetto a tre anni fa. «La Sardegna, infatti, nonostante le note difficoltà derivanti dalla crisi e dalle molte vertenze ancora aperte con lo Stato, è la regione meridionale più virtuosa, meglio di Sicilia, Calabria, Puglia e Basilicata. Ma soprattutto – sottolinea – è fra le sette regioni (con Trentino, Valle d’Aosta, Liguria, Friuli, Umbria, Molise, tutte aree “forti” che non soffrono certo delle nostre diseconomie), che hanno migliorato la loro posizione rispetto al 2010. Allora, infatti, l’Isola tra le regioni italiane era penultima, al 237esimo posto, mentre oggi, con il 222esimo, ha scalato tre posizioni».
Nella foto: Ugo Cappellacci
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