A fine giugno è scaduto il termine per aggiornare lo Statuto comunale secondo le prescrizioni della legge 215/2012. Dalle commissioni competenti e dal Consiglio Comunale silenzio tombale
SORSO - Nel marzo 2013 l’Anci raccomandava ai comuni il problema della rappresentanza femminile nelle istituzioni. «Caro Sindaco, il nostro sistema politico, istituzionale ed amministrativo, sconta una grave ritardo nel sostenere percorsi di promozione e di selezione della classe dirigente che siano improntati a criteri di parità ed eguaglianza tra uomini e donne». Il riequilibrio delle rappresentanze di genere è stato ottenuto con la legge 215 entrata in vigore il 26 dicembre 2012.
La lettera continuava con: «È con queste motivazioni che mi preme ricordarti la necessità di procedere all’adeguamento dello Statuto del Comune per ottemperare alle nuove norme in materia di rappresentanza di genere negli organi del comune e negli organi di amministrazione e controllo delle società controllate da pubbliche amministrazioni», concludendo: «L’adeguamento previsto dalla legge 215/2012 dovrà essere operativo entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della medesima, vale a dire entro il 26 giugno 2013. Nel frattempo e indipendentemente da tale adempimento, ogni futura nomina in violazione dei predetti principi in materia di pari opportunità potrebbe essere a rischio di annullamento».
Nelle ultime amministrazioni comunali che hanno potuto beneficiare della nuova normativa, la rappresentanza femminile è più che triplicata. Il sistema, infatti, permette di indicare due voti per i candidati consiglieri, purché almeno uno fosse quello di una donna. Così, rispetto alle elezioni comunali del 2008 (quando però i Consigli Comunali avevano più seggi a disposizione) la presenza femminile nei comuni di Iglesias, Assemini, Maracalagonis, Decimomannu, Cabras e Macomer è passata dal 10,1% al 34,2%. Mentre non vige l’obbligo dell’indicazione della doppia preferenza, vige invece quello di aggiornare gli statuti comunali in linea con la norma nazionale, così come indicato dalla nota Anci.
Fra l’altro, la preferenza di genere si sostanzia non solo nella possibilità di indicare due preferenze a candidati di sesso differente, ma con la cosiddetta quota di lista, per garantire la presenza massima di 2/3 dei componenti di ogni genere, e quindi riservando all’altro almeno 1/3. In ogni caso, il termine per l’aggiornamento degli statuti è scaduto il 26 giugno e, nel caso del Comune di Sorso ricorda il presidente dell'associazione culturale città giusta, Salvatore Santoni, le commissioni competenti non hanno avviato l’iter di revisione né la questione è stata posta all’ordine del giorno del Consiglio Comunale.
Delle due l’una, conclude Santoni: «o la questione della rappresentanza di genere non interessa, oppure quando l’Anci ha scritto era terminata la carta nel fax. In ogni caso, auspichiamo che il Consiglio Comunale discuta la questione al più presto, affinché possa apportare le dovute modifiche statutarie per sanare le discrepanze, oltre che per adempiere ad un preciso obbligo previsto dal Legislatore».
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