Lo dice Mario Bruno, che chiede una fiscalità differenziata per le aree svantaggiate, come quelle col maggior tasso di disoccupazione
ALGHERO - «Usciamo dai facili slogan che ingannano i sardi sulla zona franca. Quello che serve per la nostra Isola è una fiscalità differenziata per le aree svantaggiate, come quelle col maggior tasso di disoccupazione». Sono le parole di Mario Bruno, vice-presidente del consiglio regionale che non fa sconti al Governatore Cappellacci.
«Avevamo istituito l'agenzia regionale delle entrate: perché è stata cancellata - chiede bruno - oggi sarebbe servita per concordare con lo stato misure di esenzione fiscale per le imprese che assumono disoccupati e creano lavoro duraturo». Noi vogliamo questa "zona franca", quella che crea occupazione attingendo alla leva fiscale, una cosa mai sperimentata prima in Sardegna. Partiamo dalle leggi esistenti - attacca il consigliere regionale del pd - come quella che ha istituito la zona franca urbana (Zfu) per nove comuni della Sardegna: ma bisogna dare operatività e gambe finanziarie a questo provvedimento.
«Perché si tratta di una cosa concreta non di una fantasia con la quale si prendono in giro i cittadini: prevede le esenzioni per Ires, Irap, Inps, Irpef (solo quella delle imprese) e Imu, ma la Regione deve dare copertura finanziaria a queste misure utilizzando i fondi comunitari non spesi. Cappellacci è invece impegnato nella corsa demagogica alla zona franca integrale, ad alimentare miraggi in chiave elettorale e non a rendere operativi provvedimenti che sarebbero davvero utili per l'economia della Sardegna» conclude Mario Bruno.
Nella foto: Mario Bruno
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