Bocciata con il voto segreto e tra le polemiche la doppia preferenza di genere nella legge elettorale statutaria della Sardegna
CAGLIARI - Affossata con il voto segreto e tra le polemiche la doppia preferenza di genere nella legge elettorale statutaria della Sardegna. Prima e dopo il via libera, si sono succedute bagarre in Aula e varie sospensione dei lavori. All'attacco il coordinamento delle associazioni delle donne secondo il quale è stata consumata una «brutta pagina nella storia dell'autonomia della Sardegna». Stessa bocciatura da parte della Cisl e il suo segretario Oriana Putzolu: «il Consiglio regionale della Sardegna ha perso un’altra buona occasione».
«Non voglio e non vogliamo essere confusi con chi si è assunto questa grave e insanabile responsabilità» ha commentato il capogruppo del Pd Giampaolo Diana primo firmatario di un emendamento presentato con altri colleghi del Pd che introduceva nel testo la doppia preferenza di genere. Più sobria la posizione delle due esponenti femminili della Giunta, le assessore De Francisci e Zedda, che chiedono un referendum.
Nella foto: Claudia Lombardo, presidente del Consiglio regionale
Commenti