Il vicepresidente del Consiglio regionale sollecita la presidente dell´Assemblea, Claudia Lombardo, a convocare nel più breve tempo possibile la Giunta per cambiare la norma sul voto segreto in Aula
CAGLIARI - «La norma sul voto segreto deve essere rivista al più presto: non è politicamente tollerabile sostenere pubblicamente una posizione e nel segreto dell'urna votare in modo difforme e, soprattutto, non è sostenibile nei confronti dei cittadini, che hanno diritto alla trasparenza delle decisioni legislative». Lo afferma il vicepresidente del Consiglio regionale, Mario Bruno, che sollecita la presidente dell'Assemblea, Claudia Lombardo, a convocare nel più breve tempo possibile la Giunta per il regolamento.
Bruno rivolge un appello ai colleghi e chiede una regolamentazione rigida e rispettosa delle motivazioni che ne hanno dato origine: l«'essere, cioè, garanzia di libero esercizio di voto in casi di coscienza o nei quali ci sono di mezzo diritti di singoli». «Non può essere utilizzato, invece, per nascondere ai sardi come votiamo, come ci esprimiamo, in che modo siamo fedeli al programma con il quale ci siamo presentati agli elettori» aggiunge il consigliere regionale del Pd. «Pur comprendendo tutte le dinamiche parlamentari e i diritti dei consiglieri - conclude l'esponente del Pd - ritengo sia indispensabile, per il bene della politica, correggere una norma che crea un solco profondo nel rapporto di fiducia tra elettore ed eletto».
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