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Red 7 marzo 2013
Pd, Bruno chiede il cambio di passo
Il consigliere regionale: che renda capaci di rappresentare il cambiamento vero con l’affidabilità, la serietà e la sicurezza di un partito moderno, radicato nel territorio


ALGHERO - «Vedo nell’esito del voto una opportunità unica anche per il Partito Democratico sardo: cambiare profondamente e rapidamente. La domanda che arriva dai cittadini, al di là del voto di protesta verso Grillo, è proprio il rinnovamento della politica, dei partiti: anche e soprattutto del nostro. Per questo mi attendo un cambio di passo a cominciare dalla direzione di sabato: abbiamo il dovere di trasformare la protesta in proposta». Così il consigliere regionale del Pd, Mario Bruno.

«Qualche responsabilità, non nascondiamoci dietro un dito, ce l’abbiamo: non abbiamo tutelato e investito abbastanza sul popolo delle primarie. Avremmo dovuto avere più determinazione nel cambiare la legge elettorale per favorire il rapporto tra eletti ed elettori, sacrificato a favore delle scelte di apparato. Ed anche le primarie, che sono il nostro punto di forza, le abbiamo sprecate non rispettandone l’esito, essendo poco chiari sulle regole, accettandole “chiuse” e non contrastando con la forza necessaria le incursioni “blindate”».

«Eppure, qualcosa di buono – e non poco - l’abbiamo fatta: la conferenza programmatica, che ha fatto discutere capillarmente del nostro progetto politico in tutte le zone della Sardegna, restituendo protagonismo ai circoli, con una ottima base di amministratori locali affidabili e competenti che danno risposte vere ogni giorno e con un mondo giovanile preparato che fa da stimolo. Siamo una forza responsabile, dove non regna l’improvvisazione e la protesta fine a sé stessa. Lo abbiamo dimostrato, al governo e all’opposizione».

«Ma questo non basta - precisa Mario Bruno - oggi serve una scelta di campo coraggiosa: diventare partito dei cittadini, non degli apparati autoreferenziali, non delle tessere usate come in una società per azioni, dove comanda chi ne ha di più. Significa aprire circoli in ogni quartiere, non chiudersi nelle vecchie stanze, ascoltare il mondo in tumulto, e quello sardo a maggior ragione, che vuole farci sentire il suo grido di disperazione».

«Bisogna decidere davvero insieme ai cittadini, rendere conto sempre della nostra azione, in maniera trasparente. Scommettere sul rinnovamento, dando fiducia ai giovani, aprendo scuole di formazione, valorizzando ancor di più gli amministratori locali e le competenze ampiamente presenti. Serve un cambio di passo - conclude Mario Bruno - che ci renda capaci di rappresentare il cambiamento vero con l’affidabilità, la serietà e la sicurezza di un partito moderno, radicato nel territorio, che si affida a un progetto di cambiamento della Sardegna e lo sa comunicare e condividere. Ma occorre essere davvero così. Cogliamo la sfida».

Nella foto: Mario Bruno
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