Luciano Uras e Lilli Pruna, candidati nella lista sarda per il Senato, mettono al centro del programma il lavoro e l´istruzione
CAGLIARI - In Sardegna, solo 55 persone su 100, tra i 20 e i 64 anni, hanno un’occupazione. Le altre 45 non lavorano. L’Unione Europea indica come obiettivo da raggiungere nel 2020 il 75% di occupati in questa fascia di età, perché le persone tra i 20 e i 64 anni dovrebbero avere un lavoro e un reddito: in questo consiste la piena occupazione, che si traduce in una società inclusiva e produttiva. «Questo è anche l'obiettivo di Sel che mette al centro del suo programma Il lavoro» dichiarano Luciano Uras e Lilli Pruna, candidati nella lista sarda per il Senato.
«Una priorità di Sel - spiegano - è modificare la riforma del mercato del lavoro del governo Monti per ridurre le forme contrattuali “flessibili”, che alimentano una precarietà dannosa per l’economia e per le persone; una precarietà che rende frammentati e fragili i percorsi lavorativi e rappresenta un fattore di debolezza della nostra base occupazionale (instabile e poco qualificata), da cui invece dovrebbe svilupparsi la capacità di innovazione del sistema produttivo della Sardegna». «Il cuore del nostro sistema produttivo è rappresentato dalle piccole imprese, quelle artigiane e quelle cooperative, che hanno retto alla crisi con fatica e sacrifici e che con una buona politica pubblica di sostegni mirati possono contribuire a riattivare l’economia e l’occupazione».
Non i 15 milioni di euro spesi dalla giunta regionale per i tirocini che «sono stati uno spreco inaudito, perché non si traducono in un lavoro e neppure garantiscono formazione: la stessa somma investita per incentivare i contratti di apprendistato, di cui i tirocini sono gli antagonisti più subdoli, avrebbe potuto dare un lavoro vero e una formazione vera all’interno delle piccole imprese.» E’ solo un esempio delle tante scelte politiche sbagliate e delle risorse pubbliche sprecate.
«E’ urgente promuovere una buona occupazione per i giovani, ma non possiamo ignorare che occorre in primo luogo offrire loro più istruzione e formazione. Questo significa scuole a tempo pieno e diritto allo studio effettivo fin dalle scuole secondarie - concludono i due candidati -perché il destino dei giovani non deve dipendere dalle condizioni socio-economiche delle famiglie. Serve una nuova legge organica sulla formazione professionale e sui servizi per l’impiego, perché chi cerca un lavoro e chi cerca un lavoratore dovrebbe poter scegliere la proposta migliore, attraverso una rete efficiente di servizi e non con la propria rete di relazioni personali».
Nella foto: Luciano Uras, capogruppo in Regione di Sinistra Ecologia e Libertà
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