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Red 6 dicembre 2012
Grig denuncia: «Porto Conte fuorilegge»
Il Gruppo di intervento Giuridico e Amici della Terra, riapre il cantiere ambientalista sul Parco di Porto Conte. Nessuna delle norme previste dalla legge per un suo corretto sviluppo sono state attuate. Al nuovo consiglio di amministrazione, da Lubrano a Tanchis a Torre il compito istituzionale di fare di Porto Conte un vero parco naturale


ALGHERO - Con un comunicato puntuale ed esaustivo, inoltrato il 4 dicembre 2012, l’avvocato Stefano De Liperi per conto delle associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico, riapre il fronte delle battaglie ambientali ad Alghero che hanno il loro epicentro nel Parco Naturale di Porto Conte. Si tratta di una nuova richiesta di «informazioni a carattere ambientale» che completa la prima richiesta rimasta inevasa del 24 luglio 2012. In particolare si chiede cosa nel frattempo sia stato fatto per la salvaguardia degli equilibri ambientali della raccolta spiaggia delle Bombarde, ad Alghero (SS), posti in pericolo dal notevole afflusso di persone per manifestazioni estive con musica dal vivo organizzate periodicamente sul litorale. Sottolinea De Liperi come finora al posto di risposte concrete in linea con le leggi vigenti, siano arrivate solo le polemiche.

Nel comunicato-denuncia, ovviamente indirizzato al Comune, alla direzione del Parco di Porto Conte, alla forestale e a tutti gli enti e le altre autorità coinvolte, dalla Prefettura di Sassari alla Regione Sardegna, ma soprattutto alla Procura della Repubblica per gli aspetti di competenza penale, civile e amministrativa, si documentano le reazioni, dal Comune alla direzione dell’Ente Parco, tutte finalizzate a declinare le proprie responsabilità in un deplorevole «scaricabarile»: «Sconfortante la risposta (nota n. 1284 del 7 agosto 2012) della Direzione generale del parco naturale regionale “Porto Conte”: affermava, infatti, di “non aver mai autorizzato alcuna manifestazione e/o spettacolo nella suddetta località” e ricordava che spettava alle forze dell’ordine la vigilanza, facendo intuire senza molta fatica la propria inattività in materia di controlli, in perdurante assenza di piano del parco (artt. 13-15 della legge regionale n. 4/1999) e di regolamento del parco (art. 16 della legge regionale n. 4/1999) a soli tredici anni di distanza dall’istituzione dell’area naturale protetta».

Di fatto il Parco di Porto Conte allo stato delle cose è fuorilegge. Nel senso che nessuna delle prescrizioni imposte dalla legge istitutiva sono state messe in atto. E non si esclude che se le cose dovessero continuare nello stesso modo, dopo 10 anni di giunta di destra, anche con la giunta di sinistra, diventi necessario un commissariamento da parte della regione, così come contempla la legge. Continua il comunicato del Grig: «Già nella stagione estiva 2011 la Stazione del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale di Alghero (nota n. 1960 del 20 agosto 2011) aveva fatto constatare al Comune di Alghero la notevole presenza di rifiuti e degrado ambientale in seguito a spettacolo con musica dal vivo in data 15 agosto 2011, con la presenza stimata di oltre 5.000 persone, mentre “le superfici a disposizione dei due chioschi risultano insufficienti a ospitarne 1/10”. Con ordinanza n. 12 del 22 giugno 2006 il Comune di Alghero ha, inoltre, disciplinato gli orari di apertura e chiusura dei pubblici esercizi e delle attività di intrattenimento e svago, indicando per gli intrattenimenti musicali dal vivo l’orario di chiusura nelle ore 02.00 all’interno dei locali e nelle ore 24.00 per l’esterno dei locali (legge n. 447/1995 e dell’art. 9 del T.U.L.P.S.), ma spesso vi sono state deroghe di vario genere».

Interesse dei gruppi ecologisti è quello di consentire al Parco di Porto Conte di vivere e sviluppare una vita da parco e non di essere trasformato in un «non territorio» di cu tutti possono abusare al di fuori delle leggi civili e penali, per non dire della correttezza dei comportamenti politici. Molte speranze sono riposte nella nomina dei due nuovi consiglieri di amministrazione, Tanchis e Torre, nella speranza che vogliano aprire il «cantiere parco» per attuare prima di tutto le sue leggi istitutive. Scandalizza infatti che per mesi il Parco si sia trovato al centro di una baruffa politica in cui i suoi problemi non sono mai stati nemmeno citati. Ricorda infatti il comunicato del Grig: «Non è certo la prima volta che le associazioni ecologiste si occupano della salvaguardia dei valori naturalistici e ambientali dell’area Le Bombarde - Lazzaretto: le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra sono intervenute in passato riguardo il rispetto del demanio marittimo da parte di chioschi, la legittimità della pista di motocross (2009), la verifica di vari lavori per l’edificazione di residenze stagionali (2008). Tuttora, però, l’assenza di disciplina del parco naturale si fa sentire».

Perché le leggi da rispettare ci sarebbero eccome, si sottolinea nella denuncia, e se ne fa l’elenco, anche per chiudere una volta per tutte la leggenda metropolitana di un deficit di norme: «Il litorale delle Bombarde è tutelato con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), rientra nel sito di importanza comunitaria “Capo Caccia – Punta del Giglio” (direttiva n. 92/43/CEE), vincolo di conservazione integrale (legge regionale n. 23/1993), è interessato dal parco naturale regionale “Porto Conte” (legge regionale n. 4/2009). Sarebbe ora che venissero individuate prescrizioni e modalità adeguate perché le attività legate al turismo non degradino i valori ambientali e naturalistici, proprio il primo richiamo turistico della Riviera del Corallo. | DOCUMENTO
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