Pubblicata la delibera della Legge 162 sui progetti per i 30mila disabili gravi della Sardegna. «Ancora non va bene, ma vediamo piccoli segnali di cambiamento. Sbagliato e penalizzante tener conto del reddito familiare, fioccheranno i ricorsi dei cittadini»
CAGLIARI - «Legge 162: Pubblicata ora (finalmente) la delibera di Giunta per i piani relativi al 2012 attesa da decine di migliaia di persone e da tutti i Comuni della Sardegna. In attesa di un esame più approfondito, vediamo che la Giunta Regionale ha deciso di invertire leggermente la tendenza che continuava a restringere i finanziamenti ai singoli progetti anno dopo anno: alcune modifiche migliorative proposte all’unanimità in Commissione Sanità: ridare 10 punti fino alle persone diventate disabili entro i 35 anni, aumentare a 13mila euro i finanziamenti per i gravi tra 80 e 89 punti, no alla penalizzazione per i disabili gravi bambini che si recano alla scuola materna o a quelli che fanno corsi di formazione, abolita anche la tragica e spaventosa penalizzazione per chi è ricoverato in ospedale per acuzie (incredibile che fosse stata introdotta la penalizzazione per chi, talmente grave, era costretto ai ricoveri ospedalieri), sospesa l’assurda compartecipazione monetaria dell’utente, (che già compartecipa anche nei casi più gravi facendosi carico anche di 20 ore al giorno della persona con disabilità) e proibita anche dal Dlgs. 130/2000. Bene anche la decisione di riconvocare in tempi brevi la Commissione consultiva sulla legge».
Inizia così l’analisi della situazione da parte di Marco Espa, vicecapogruppo del Partito Democratico e membro della Commissione Sanità del Consiglio Regionale della Sardegna. «Credo che sia il primo frutto delle battaglie degli utenti e delle loro famiglie e di chi, in Consiglio Regionale, continua a combattere perchè si ritorni a una migliore presa in carico, come quella del periodo 2000-2009 (da notare, Giunte di Centrodestra e di Centrosinistra avevano preso decisioni analoghe e sempre in miglioramento). C’è ancora molto da fare: ci piacerebbe capire comunque se c'è un segnale del nuovo assessore di ridiscutere la materia complessivamente ma in positivo, ritornando a livelli di assistenza più umani, per evitare i clamorosi tagli dello scorso anno dove decine e decine di gravissimi vedettero i loro progetti passare da un finanziamento di 14mila euro annui a 6mila, o a 5mila con tagli iniqui superiori anche del 70percento. E tutto questo senza essere andati a Lourdes e aver ricevuto alcun miracolo che giustificasse i tagli.Molto negativo il fatto che altre proposte della Commissione invece non sono state prese in considerazione, come ad esempio la penalizzazione dei disabili gravi che iniziano un’attività lavorativa in prima persona, o come il fatto che le persone con disabilità grave in continuità assistenziale che superano l’età di 65 anni debbano continuare a mantenere la possibilità di un finanziamento di 14mila euro e non di 5mila euro come avverrà purtroppo anche quest’anno. Ancora viene lasciata l’incomprensibile penalizzazione dei soli lavoratori dipendenti che godono dei permessi della Legge 104».
«Infine e non meno importante: nonostante la mia interrogazione (visionabile sul sito internet di Marco Espa, ndr) ma ancor di più le continue sentenze del Consiglio di Stato la Regione ha deciso di richiedere agli utenti il reddito familiare, invece del reddito personale come la legge dispone per le persone con disabilità grave certificata. Tutto questo aprirà una stagione di contenziosi con i cittadini disabili gravi e sarà la magistratura a dover decidere in merito. Con la collega Francesca Barracciu stiamo preparando un’ulteriore interrogazione in merito che tiene conto delle decisioni prese per quest’anno. Desta inoltre preoccupazione lo stanziamento di bilancio per l’anno 2012 che giudichiamo estremamente insufficiente (102milioni di euro, nonostante il Consiglio Regionale avesse deciso all’unanimità di attestarsi ad una spesa di 116milioni di euro, nella consapevolezza che i progetti della 162 generano risparmio sulla spesa sanitaria anche fino a cinque volte l’investimento fatto). A presto ulteriori considerazioni, stiamo preparando una simulazione per delineare oggettivamente gli effetti della deliberazione su tutti gli aventi diritto».
Nella foto: Marco Espa e Mario Bruno
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