Ecco le dichiarazioni sull’argomento, rilasciate dal presidente regionale Ugo Cappellacci e dall’assessore all’Industria Alessandro Zedda
CAGLIARI - «Considerata l’importanza del “Galsi” e per evitare che venissero toccate le proprietà di privati cittadini, la Regione ha messo da tempo a disposizione il terreno su cui realizzare la stazione di pompaggio. Inoltre, visto l’avanzato iter autorizzativo relativo alla realizzazione del progetto e constatato il progressivo avanzamento delle opere relative alle reti di distribuzione cittadine, stiamo predisponendo l’esame tecnico preliminare del collegamento tra il gasdotto e le reti di distribuzione dei trentotto bacini di utenza già identificati nel piano di metanizzazione della Sardegna». Lo hanno dichiarato il presidente della Regione Autonoma della Sardegna Ugo Cappellacci e l’assessore regionale all’Industria Alessandra Zedda.
«L’attività di monitoraggio sullo stato dell’arte delle diverse reti di distribuzione - spiegano i due esponenti della Giunta - consentirà di definire le priorità di collegamento tra il Galsi e le reti cittadine, le utenze industriali e quelle termoelettriche. Tali azioni sono finalizzate a realizzare i collegamenti al Galsi nei punti di derivazione già individuati progressivamente con l’avanzamento della realizzazione del gasdotto. Il percorso intrapreso per la realizzazione di un’opera strategica per la nostra Isola prosegue con la massima determinazione e con costanza. La Legge Finanziaria che verrà presentata al Consiglio, contiene le risorse (100milioni di euro) per consentire alla “Sfirs” di sottoscrivere l’aumento di capitale necessario per realizzare il progetto. Il nostro lavoro per garantire lavoro e sviluppo ai sardi ci vede impegnati a costruire, così come è stato registrato negli incontri con le associazioni imprenditoriali, meccanismi ed aggregazioni che consentano alle nostre imprese di aggiudicarsi la maggior parete possibile dei lavori di realizzazione. E’ un fatto positivo - concludono il presidente e l’assessore - che tutto questo lavoro venga ora accompagnato da altre voci, che si aggiungono a tenere alta l’attenzione sui benefici che il gasdotto può portare alla Sardegna e ai singoli territori».
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