Il capogruppo del Pd in Consiglio Regionale Mario Bruno auspica una scelta responsabile da parte del presidente regionale, atteso martedì da un incontro col ministro Alfano, segretario nazionale del Pdl
ALGHERO - «Auspico che davvero il presidente della Regione Cappellacci martedì scelga di venire in Consiglio Regionale (dove si decide quali iniziative istituzionali adottare a tutela dei diritti dei sardi) e non di recarsi a Roma da Alfano. In quest’ultimo caso infatti farebbe prevalere ancora una volta gli interessi di partito». Questa la speranza di Mario Bruno, capogruppo del Partito democratico in Consiglio Regionale, in vista del prossimo impegno del presidente Cappellacci.
«Non sarebbe niente di nuovo sotto il sole: l’ha sempre fatto. Oggi poi appare ondivago: dichiara una cosa su un giornale e l’esatto contrario sull’altro. Il tavolo di confronto non può che essere istituzionale: chieda conto a Berlusconi e rinneghi una volta per tutte la sua stessa campagna elettorale e il suo atteggiamento finora supino e subalterno. Non si meravigli se oggi Berlusconi non lo chiama e non lo prende più in considerazione. È lo stesso atteggiamento che Cappellacci, in sedicesimi, ha avuto con i Comuni. Pensi per esempio ad Alghero: non si è neppure degnato di venire in città a capire la situazione e i motivi delle autosospensioni di esponenti locali del Pdl».
«Non è più il momento della propaganda: Cappellacci non è più credibile di fronte ai sardi - sottolinea Bruno - alla pari di Berlusconi. Affrontiamo tutti, con senso di responsabilità, le emergenze della Sardegna, utilizziamo tutti gli strumenti a disposizione per tutelare i nostri diritti, formiamo una delegazione rappresentativa che possa illustrare al presidente Napolitano l’attuale stato di crisi. Poi andiamo al voto. Confrontiamoci sui progetti e scegliamo un presidente autorevole, libero e in grado di rappresentare davvero i sardi. Quello, insomma, che non è stato Cappellacci».
Nella foto: Ugo Cappellacci e Mario Bruno
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