Gli otto consiglieri del pd denunciano i ritardi della fase di rientro del Master & Back, ossia la pubblicazione delle vetrine e della fase istruttoria dopo il periodo di formazione ultimato per gli studenti; e chiedono un´azione immediata da parte dell´esecutivo regionale
ALGHERO - Il ritardo colpevolmente accumulato dalla Giunta Cappellacci sui percorsi di rientro dal Master and Back sono secondo il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Mario Bruno: «un inaccettabile insulto per i giovani, per le imprese, per il mondo della ricerca e del lavoro. Gli effetti - aggiunge Bruno - del Master and Back sono sostanzialmente vanificati e pertanto va superato immediatamente il ritardo per dare valore allo strumento pensato e già attuato con successo dalla Giunta Soru nella scorsa legislatura».
Gli otto consiglieri (Bruno, Espa, Diana, Cocco, Cuccu, Marco e Valerio Meloni, Solinas), denunciano il fatto che se si fossero rispettati i tempi previsti per la pubblicazione delle vetrine e della fase istruttoria (20 gennaio 2010), l’Agenzia del Lavoro avrebbe già ricevuto numerose richieste congiunte (candidati e organismi ospitanti).
Inoltre, i ritardi nella pubblicazione del bando, secondo gli esponenti democratici, hanno comportato per i giovani che hanno da tempo terminato l’esperienza di formazione (master, dottorato di ricerca o tirocinio) un lunghissimo periodo di attesa prima che fosse permesso loro di presentare richiesta di partecipazione al percorso di rientro. Nel frattempo è cresciuto il numero di domande, mentre i fondi sono rimasti inalterati.
I firmatari chiedono al Presidente Cappellacci ed agli assessori Baire (Pubblica Istruzione) e Manca (Lavoro) se il differimento sia determinato da “motivi tecnici o dall’esigenza di fare recuperare agli organismi ospitanti il ritardo accumulato nella fase di selezione”, se tale slittamento non possa “alterare il risultato finale” e far diventare master and back “una sorta di lotteria a causa dell’inadeguatezza delle risorse rispetto al numero di giovani che hanno maturato i requisiti”.
I consiglieri del partito democratico chiedono, inoltre, a quanto ammontano le risorse disponibili e le richieste che potrebbero essere soddisfatte, sollecitano la Giunta al fine di “rivedere i criteri di finanziabilità, dando la giusta priorità a progetti che prevedono assunzioni a tempo indeterminato o che coinvolgono giovani che hanno concluso da più tempo il periodo di formazione”.
Nella foto: Mario Bruno e Ugo Cappellacci
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