I rappresentanti delle associazioni ambientaliste chiedono a Renato Soru e all’Assessore regionale all’Ambiente Antonio Dessì «di volersi attivare urgentemente affinché l’ente di gestione possa colmare gli enormi ritardi e restituire al parco la sua vera funzione»
Giovanni Sedda del Codacons, Roberto Salmon di Italia Nostra e Carmelo Spada del WWF di Alghero scrivono al Presidente del Parco di Porto Conte Antonio Camerada.
In una nota chiedono «quali siano le motivazioni per quali, sino ad oggi, non è stato nominato il direttore e le altre figure previste dalla legge istitutiva e dal regolamento del parco che consentirebbero il normale funzionamento dell’Azienda speciale parco regionale di Porto Conte istituito con la legge regionale n. 4 del 26.02.1999; quali atti sono stati posti in essere dalla sua gestione e infine che relazioni pubblicamente ed in particolare nell’ambito del forum dell’agenda locale 21».
Le associazioni ambientaliste Codacons, Italia Nostra e WWF ritengono «che l’azienda speciale di Porto Conte debba avere un struttura snella che consenta una gestione ottimale e non burocratica o intralciata inutilmente da veti estranei allo sviluppo sostenibile, pertanto propongono alcune modifiche alla legge regionale. In particolare si ritiene opportuno modificare il titolo II art. 3 della L.R. n. 4 del 26.02 1999 che individua il consiglio comunale in carica quale assemblea del parco con una rappresentanza di consiglieri comunali dei partiti politici di maggioranza e minoranza presenti in consiglio comunale scelti tra coloro che presentino un curriculum che dimostri competenze in materia naturalistico-ambientale e della gestione eco-compatibile degli ecosistemi naturali. A tal fine i consiglieri comunali inseriti nell’assemblea del parco potranno essere formati con specifici corsi, tenuto conto della complessità e dell’alta specializzazione richiesta per un ruolo tanto importante nell’ambito della gestione di un area protetta».
Inoltre le associazioni ambientaliste ritengono necessario che, «in considerazione del fatto che il parco di Porto Conte è un parco regionale e che l’amministrazione locale che ha la gestione totale dell’area protetta ha saputo accumulare 5 anni e mezzo di ritardi, la provincia di Sassari e la R.A.S possano contribuire negli organi direttivi (assemblea del parco) con funzionari che abbiano maturato esperienze in materia naturalistica-ambientale e nella gestione eco-sostenibile di aree protette al fine di colmare gli enormi ritardi e di dare al parco la sua vera funzione di salvaguardia ambientale e connotazione di sviluppo socio-economico sostenibile del territorio. Altresì si propone che il consiglio direttivo sia composto oltre che dal presidente da un membro che abbia competenze di carattere ambientale e da un altro con competenze di carattere professionale e gestionale».
Infine, chiedono al Presidente della Giunta Regionale Renato Soru e all’Assessore regionale all’Ambiente Antonio Dessì «di volersi attivare urgentemente affinché l’ente di gestione possa colmare gli enormi ritardi e di dare al parco la sua vera funzione di salvaguardia ambientale e connotazione di sviluppo socio-economico sostenibile del territorio».
Le associazioni ambientaliste Codacons, Italia Nostra e WWF chiedono, fin d’ora, che qualora l’azienda speciale parco di Porto Conte non divenisse operativa entro il 31.12.2004 venga commissariata e quindi resa operativa.
Commenti