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Cor 12 luglio 2008
Alle imprese turistiche piace il "marchio" Porto Conte
Se ne è parlato nel corso di un apposito convegno organizzato dall’Azienda Speciale Parco di Porto Conte venerdì scorso a Casa Gioiosa


ALGHERO - La presenza del Parco di Porto Conte e quindi di una area protetta dall’alto valore ambientale e paesaggistico deve iniziare a rappresentare realmente un valore aggiunto all’ economia del territorio. E la strada di un marchio di qualità per le imprese, produzioni agroalimentari e servizi presenti all’interno del territorio protetto, ma non solo può essere un primo tassello per raggiungere tale obiettivo. Se ne è parlato nel corso di un apposito convegno organizzato dall’Azienda Speciale Parco di Porto Conte venerdì scorso a Casa Gioiosa. Un convegno che ha avuto quasi le caratteristiche di una prima tavola rotonda di confronto tra il presidente del Parco Antonello Usai e le associazioni imprenditoriali alberghiere e produttive. Erano infatti presenti in sala quasi tutti i dirigenti delle maggiori strutture ricettive presenti nel territorio del Parco. Dal presidente di Federalberghi e direttore dell’Hotel Punta Negra Giorgio Maccioccu, al direttore dell’Hotel Porto Conte e dirigente di Confindustria nord sardegna Stefano Lubrano e ancora Bianca Bradi dell’Hotel dei Pini e dirigente del Consorzio Riviera del Corallo. Ma c’era anche il patron dell’Oleificio San Giuliano Domenico Manca che di recente ha diversificato la sua offerta realizzando una struttura ricettiva agrituristica e di ristorazione nella zona di Guardia Grande. Un pubblico dunque di soggetti piuttosto interessati al discorso di fornire valore aggiunto alle proprie attività grazie ad un ipotetico marchio di qualità. A illustrarne gli aspetti positivi di un ipotetico bollino del parco è stato da prima il presidente Antonello Usai che ha definito il parco un momento di crescita del territorio e di straordinario veicolo di promozione e aumento dell’economia.”Avere un parco nel proprio territorio non deve essere ritenuta una piaga vincolistica-ha spiegato Usai-ma tutto il contrario innanzitutto per il fatto che a quel territorio è stato attribuito un alto valore ambientale e la gente sa che andarci vuol dire andare un luogo pregevole dal punto di vista naturalistico. E se la qualità del territorio è garantita anche la qualità dei servizi offerti deve essere certificata e riconosciuta”. Per meglio illustrare le potenzialità di un marchio per le imprese e i servizi insistenti nell’area protetta è stato portato come esempio riuscito e consolidato il sistema di certificazione “Andanatura” presente nel territorio spagnolo dell’Andalusia. “Nel sistema parchi Andaluso-ha spiegato il relatore spagnolo Clifford Wait Becerra della Fundacion Andanatura-trova occupazione nelle imprese e servizi il 20% della popolazione in un totale di 24 aree protette presenti nel territorio andaluso. Grazie alla certificazione, a parità di costi di produzione (la certificazione ha un costo irrisorio) si è registrato un incremento dei ricavi dal 3 al 10% segno che il marchio funziona ma è fondamentale garantire qualità e soprattutto informazione sulla certificazione.” In Andalusia inoltre la promozione territoriale è affidata ad una fondazione di soggetti privati che viene affiancata dagli enti pubblici nella promozione del territorio. Nel corso del convegno sono stati illustrati anche altri marchi ambientali già diffusi come quello dell’Ecolabel, marchio europeo per la certificazione delle strutture ricettive. Esistono dunque potenzialità enormi per l’economie dei territori insistenti nelle aree protette occorre però crederci e investire nella qualità, è stato detto. In questo modo un sistema di certificazione che potrebbe apparire ostico per i protocolli da seguire potrebbe dare invece la tanto attesa spinta economica. Il pubblico presente ha gradito le prospettive illustrate e a breve senz’altro verrà organizzata dal Parco di Porto Conte un nuova tavola rotonda con gli operatori per intraprende il giusto percorso di un marchio comunque condiviso da tutti.

Nella foto un momento del convegno
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