ALGHERO – Convention in grande stile ieri sera nelle sale del chiostro di San Francesco ad Alghero, per il Partito Democratico a sostegno del leader nazionale Walter Veltroni, proprio nella settimana in cui il candidato romano si presenta alla Sardegna. Assente il ministro della Difesa Arturo Parisi, impossibilitato a raggiungere il centro catalano dopo una giornata frenetica trascorsa tra Cagliari e il capoluogo sassarese. A fare gli onori di casa il candidato algherese Enrico Daga e il sottosegretario all’Ambiente Bruno Dettori. Per Daga l’Italia sta dando un grande segnale di rinascita e forza, «6 milioni di cittadini hanno posto la loro firma a sostegno del programma del Partito Democratico – ha dichiarato – segno evidente di grande mobilitazione a sostegno di un progetto innovativo e attuale». Appassionati e pungenti gli interventi di Luciana Sbarbati, numero tre al Senato, Massimo Pintus e Guido Melis, entrambi nelle liste della Camera dei Deputati. Da tutti un segnale chiaro, “cambiare l’Italia”, aprire una nuova stagione politica e portare avanti una politica moderna dei fatti. Non sono mancati gli attacchi frontali al leader del Partito del Popolo della Libertà, bollato “vecchio” e “passato”. «Un uomo che per la quinta volta si presenta per fare il Presidente è segno che qualcosa non va – ha sottolineato Pintus - soprattutto quando negli ultimi quindici anni le cose sono, si cambiate, ma in peggio». Poi largo alle politiche per i giovani, l’istruzione e il talento. Il Partito Democratico ha già cambiato il paese – hanno dichiarato gli esponenti politici a San Francesco – perché ha rotto con la vecchia logica degli schieramenti costruiti solo per sconfiggere l’avversario, decidendo di candidarsi solo alla guida del Paese, senza condizionamenti. «Dopo il 14 aprile in Italia ci saranno sei, al massimo sette gruppi parlamentari. E questo è solo merito del Partito Democratico».


Nella foto un momento dell'incontro di San Francesco ad Alghero