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Antonio Burruni 31 marzo 2008
Continuità territoriale: La ricetta del Pdl
«Non chiediamo agevolazioni, ma il rispetto della parità dei diritti», hanno commentato all’unisono l’ex ministro Beppe Pisanu, l’ex presidente della Regione Mauro Pili ed il sindaco di Alghero Marco Tedde


ALGHERO – Conferenza stampa, questa mattina nell’aeroporto “Riviera del Corallo”, sull'attuale tema della continuità territoriale. L’ex ministro degli Interni Beppe Pisanu, l’ex presidente della Regione Autonoma della Sardegna Mauro Pili ed il sindaco di Alghero Marco Tedde, in vista delle imminenti elezioni politiche in programma il 13 e 14 aprile, hanno parlato della situazione attuale della continuità, commentandone l’iter ed illustrando la mozione parlamentare sulla modifica del Decreto che la regolamenta, presentata da diciassette parlamentari, non solo sardi, della Coalizione di Centrodestra. In platea, oltre ai giornalisti ed ai semplici curiosi, c’erano gli assessori comunali Ennio Ballarini e Mario Conoci, i presidenti dei Circoli della Libertà locali, Farinelli e Fonnesu, consiglieri regionali, provinciali e comunali del partito ed il candidato del Pdl al Senato della Repubblica Filippo Saltamartini. Ma perché la scelta di Alghero per quest’incontro? «Perché Alghero è la capitale della nostra continuità territoriale – risponde pronto Pili – è la porta che collega la Sardegna con l’Italia e con l’Europa». Beppe Pisanu, per spiegare il problema, parte da una caratteristica fisica, l’insularità. «Per collegare la Sicilia con la Penisola, puntiamo sulla costruzione del ponte sullo Stretto, ma visto che non è possibile fare un ponte tra Olbia e Civitavecchia, dobbiamo agire in modo costituzionale, tramite leggi. Ed i problemi per risolvere la situazione non sono di tempo, ma di volontà». L’ex ministro, dopo aver spiegato a grandi linee alcuni punti del programma del Pdl (legge che riformi e coordini le politiche ambientali con al centro l’uomo come protagonista; energia pulita; completamento del programma per la riorganizzazione stradale sarda, con collegamenti efficaci ed economici tra coste e zone interne; continuità territoriale. E proprio su questa parte, si sono concentrate le attenzioni dei tre politici di Centrodestra. Per il pdl, bisogna estendere la continuità per chiunque parta da e per la Sardegna, ottenendo così uno strumento formidabile di sviluppo turistico. Ma tutto il settore economico avrebbe ricadute importanti, perché la continuità toccherebbe anche le merci, di ogni categoria merceologica, con una diminuzione degli oneri supplementari. Pisanu ha fatto notare come il prezzo di un biglietto aereo, in cinque anni, sia raddoppiato rispetto a quando parti la continuità, nel 2002, sotto il Governo Berlusconi e la Giunta Pili. La proposta è di far pagare un chilometro di percorrenza aerea, quasi quanto un chilometro di percorrenza ferroviaria nella Penisola. Mauro Pili ha battuto molto sul diritto alla mobilità, sancito dall’articolo 16 della Costituzione Italiana, chiedendo così, pari diritti costituzionali per i cittadini sardi. Una situazione negata attualmente, visto che, per viaggiare, il cittadino sardo paga il doppio. Ma il progetto del Pdl va oltre. Si parla infatti di liberalizzare le rotte, cioè, tutte le compagnie possono concorrere in trasparenza, sotto una cifra massima fissata. «In questi anni – ha sottolineato Pili – Prodi e Soru hanno fatto più gli interessi delle compagnie aeree che quelli dei sardi». L’intervento del sindaco di Alghero è partito invece dai un commento della Cisl, cioè che il modello sardo ha fallito. Secondo Tedde, parafrasando il titolo del film “Caos calmo”, tra poco rischia di esserci «un caos molto nervoso nei cieli sardi». Questo, perché Alitalia vorrebbe volare liberamente, violando le regole, con il conseguente fallimento della continuità. Tedde è d’accordo per la liberalizzazione, ma per tutte le compagnie e con regole certe. Per il primo cittadino, con una buona legge, nei prossimi cinque anni potrebbero esserci venti milioni di presenze nello scalo algherese, con una potenziale creazione di ventimila nuovi posti di lavoro e con introiti che farebbero crescere tutta la Sardegna, dal punto di vista sociale ed economico. La conclusione è chiara: «La continuità è un diritto per i sardi ed un dovere per chi governa».

Nella foto: Marco Tedde, Beppe Pisanu e Mauro Pili
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