ALGHERO - «Caro Tonio, la politica è proprio una brutta bestia. E' riuscita a far dare il peggio di se stesso anche a una persona seria e riflessiva come te. Stento a credere che questa rabbiosa mail sia stata scritta da te». Inizia così la lettera aperta che Adriano Salis, capolista dell’Italia dei Valori nella corsa verso il Senato, ha scritto per rispondere agli attacchi, arrivati a mezzo stampa da Tonio Bassu. Secondo Salis, il politico algherese avrebbe scritto cose esattamente opposte a quelle recentemente espresse, in occasioni sia private che pubbliche. «Perchè allora, Tonio, non dire la verità vera – attacca Salis - e cioè che questo tuo improvviso risentimento non è dovuto a vere o presunte inadempienze mie e di Federico Palomba bensì al fatto che Gianni Cherchi non è riuscito ad ottenere il primo posto in lista al senato? Proposta – prosegue - che, come tu ben sai, è stata esaminata, discussa e non accolta, con metodo chiaro e democratico, negli organismi dirigenti di Italia dei Valori. Mi spiace doverti ricordare che solo una federazione su sette si è espressa favorevolmente. Paradossalmente – sottolinea Salis – c’è stato anche il parere negativo dei rappresentanti della federazione provinciale di Sassari». Proseguendo, il capolista Idv al Senato, parla di veleno versato a piene mani da parte di Bassu, per una «impossibile candidatura a capolista (che avrebbe lacerato il partito in maniera irreversibile) e che, alla luce dei dati elettorali di Idv in Sardegna, può portare all'elezione del senatore Idv solo in presenza di una straordinaria unità del partito insieme ad un’altrettanto straordinaria nostra capacità di attrarre qualificati apporti esterni nelle nostre liste. Questa è l'operazione politica che abbiamo proposto al Coordinamento regionale. Il patto con i dirigenti dei Verdi di Sardegna – spiega - e la candidatura di donne e uomini non iscritti al partito rientra in questo disegno». Salis ricorda come la loro coalizione sia considerata perdente, sia nei sondaggi che nell’opinione della maggioranza degli elettori, con un divario non facile da colmare. «Ce la possiamo fare solo se non ci rinchiudiamo in una logica settaria e coinvolgiamo settori e mondi che, anche se vicini, non ci avrebbero sicuramente votato. Mi sorprende, poi il tuo sarcasmo nei confronti dei Verdi. Ti ricordo quante volte, due anni fa, ho difeso sia te che Gianni Cherchi – rammenta il co-coordinatore regionale - da coloro che definivano voi, allora, “spuntati come l’erba, all'improvviso, dopo un temporale”. Mi auguro solo, per l’amicizia e la stima che nutro nei tuoi confronti, che tu possa capire, a breve, il grave errore politico e umano che hai commesso. E’ chiaro che sto parlando di strategie politiche; non di insulti e false denigrazioni alle persone. Di questo sono pronto a discutere sempre, anche stasera, con i semplici iscritti come con i vertici nazionali e, se ci fossero, internazionali del partito. Ti saluto e ti confermo che io, Palomba e tutto il partito, faremo tutto il possibile per smentire il tuo lugubre presagio (in campidanese “cugurra”) sul risultato delle elezioni politiche in Sardegna».

Nella foto: Gianni Cherchi e Tonio Bassu