Antonio Burruni
15 marzo 2008
«Pdl, il programma è un impegno sacro»
Il sindaco di Alghero ha aperto la riunione del Partito del Popolo delle Libertà, non mancando di sferrare fendenti, equamente divisi tra governo nazionale e regionale

ALGHERO - «Non saluto i rappresentanti dei partiti presenti, perché è un vecchio rito che dobbiamo abbandonare. Ora ci sono solo rappresentanti del nuovo soggetto politico nel quale siamo tutti confluiti». Con queste parole, Marco Tedde, ha aperto il suo intervento nell’incontro che ha visto i rappresentanti politici del Pdl, tesserati e semplici simpatizzanti, intervenire nella Sala Conferenze di San Francesco. Tanti i politici presenti, salutati dal breve discorso di apertura del coordinatore cittadino di Forza Italia Mario Conoci, che ha sottolineato l’obbiettivo ambizioso del Pdl «Governare il Paese», in una giornata dedicata a tutti gli iscritti ed a quanti vorranno aderire al nuovo soggetto politico. L’articolato intervento di Tedde, è partito dai sondaggi, che vedono il Pdl in vantaggio «I sondaggi indicano solo una tendenza, ma poi contano il voto degli italiani – ha sottolineato, incentivato però da una certezza – Prodi ha fallito, la Sinistra ha fallito. E Prodi non ha fallito a causa del “Porcellum” (la legge elettorale vigente, ndr.), ma perché non aveva realmente vinto». Dopo aver salutato Paolo Vella, cittadino algherese candidato nel Pdl per la Camera, ma assente per una riunione coi leader nazionali «il migliore tra quelli che Roma poteva scegliere, anche se il territorio avrebbe dovuto essere in grado di poter scegliere – ha chiosato il sindaco», Tedde ha dapprima parlato della sua Coalizione. «Il Pdl nasce da una richiesta forte dei moderati che non si riconoscono nella Sinistra. Il nostro obbiettivo è quello di unire tutti i moderati sotto la bandiera della famiglia del Partito Popolare Europeo. Non è stata una “fusione a freddo” tra partiti, ma un’identità di valori, operato su un progetto non nuovo e ben ponderato», per poi puntare l’obbiettivo sul Partito Democratico, presunto apportatore di novità. «Il Pd non è nuovo – ha esordito Tedde – visto che ha Prodi come presidente, l’80percento di ministri, viceministri e sottosegretari in lista. Il vicesegretario è Franceschini, in politica da ventotto anni e capogruppo uscente alla Camera. E poi Veltroni, la “foglia di fico di Prodi”, il “grande illusionista”, “l’Houdini della politica”, bisogna ricordarsi che era già vicepremier di Prodi nel 1996, altro che nuovo. E poi- prosegue – hanno messo assieme Teodem e Radicali, abortisti ed antiaboristi, filo israeliani e filo terroristi palestinesi. Senza parlare poi del fatto che ora l’Italia è in piena recessione, col Pil in discesa e con il “tesoretto”, lasciato dal Centrodestra e dilapidato da Padoa Schioppa». Ma il sindaco non si è fatto pregare neanche per parlare della politica regionale. Oltre ad annunciare che non incontrerà Soru oggi pomeriggio, ha tuonato «Dobbiamo fare in modo che, Prodi quest’anno, e Soru l’anno prossimo, vadano a casa». Il primo cittadino algherese ha dipinto il Governatore come un despota, importatore di dirigenti, assessori e direttori generali, evidenziando come pensi che i sardi non abbiano le capacità di occupare quei posti dirigenziali. Un Governatore che ha aumentato le tasse, riducendo gli investimenti, porre vincoli e danneggiando il turismo. «E’ sotto schiaffo della magistratura, ma sembra tutto normale. Se al suo posto ci fosse stato Pili, lo avrebbero già sbattuto in qualche scantinato – ha sottolineato». Parlando di programmi, Tedde è chiaro. «Il nostro programma è un impegno sottoscritto, è un impegno sacro. Per la Sinistra non è così e lo hanno dimostrato. Per loro, i programmi sono solo fiction, uno specchietto per le allodole, carta straccia». Dopo aver ricordato i dati dell’Università di Siena, che ha chiarito come circa l’85percento del programma di Berlusconi, del 2001, sia stato reso realtà, ora annuncia un nuovo contratto con gli italiani, su cinque punti: eliminazione dell’Ici sulla nuova casa; la detassazione di straordinari e sugli incentivi di produzione; le grandi opere (traforo del Frejus, Tav e ponte di Messina); reintroduzione del “Bonus bebè”; settore sicurezza. «Vi chiedo un impegno massimo, straordinario», ha richiesto Tedde a tutti i presenti, in vista di una campagna elettorale che si annuncia lunga e senza esclusione di colpi.
Nella foto: Un momento dell’incontro di questa mattina
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