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Sergio Ortu
30 ottobre 2007
Cinghiali, boom incidenti: Regione corre ai ripari
L´assessorato regionale dell´Ambiente ha elaborato un progetto pilota per la riduzione degli incidenti stradali condiviso da Anas, Provincia di Sassari, Ente Foreste, Azienda speciale di Porto Conte, Comune di Alghero e Università di Sassari

ALGHERO - In sei anni (2001/2006) sono stati registrati nell'isola 657 sinistri stradali causati dalla fauna selvatica. Ben l’85% ha coinvolto strade dell’area protetta di Porto Conte. La Regione corre ai ripari, vista l’enorme mole di richieste di indennizzi da parte degli automobilisti coinvolti in sinistri per colpa della fauna selvatica. Il report stilato dal servizio competente dell’assessorato regionale alla difesa dell’Ambiente è piuttosto impietoso e traccia una perfetta mappa delle strade più a rischio ed ecco che viene fuori che le arterie stradali presenti all’interno dell’area protetta del parco regionale di Porto Conte sono in cima alla lista come quelle in cui si sono verificati più incidenti. Da qui l’esigenza di affrontare il problema in maniera complessiva e il servizio conservazione della Natura e degli Habitat dell’assessorato alla difesa dell’Ambiente ha dunque elaborato un progetto pilota volto alla prevenzione di tali incidenti, attraverso tutta una serie di iniziative volte alla messa in sicurezza delle strade più pericolose. Un progetto che gode della collaborazione di comuni, province sarde e naturalmente dell’Azienda Speciale Parco di Porto Conte il cui territorio è tra i più pericolosi data l’enorme presenza di fauna selvatica. Gli animali coinvolti sono quasi sempre cinghiali in cerca di cibo. Questa problematica, oltre a minare la sicurezza dell'automobilista, pesa fortemente sui bilanci della pubblica amministrazione. Per tale motivo, l'assessorato regionale dell'Ambiente ha elaborato un progetto pilota per la riduzione degli incidenti stradali condiviso da Anas, Provincia di Sassari, Ente Foreste, Azienda speciale di Porto Conte, Comune di Alghero e Università di Sassari. Diverse le azioni messe in campo: l’applicazione di specifici catarifrangenti (tipo Swareflex), associati a dissuasori acustici, che proiettano la luce dell'auto lateralmente abbagliando momentaneamente il selvatico e scoraggiandone l'attraversamento; l’istallazione di dissuasori elettronici di velocità che, indicando la velocità di percorrenza dell'auto, inducono il conducente a rallentare; il potenziamento della segnaletica stradale con l'applicazione di cartelli di “pericolo attraversamento di fauna selvatica” ad altissima rifrangenza. Ed infine l’avvio di una campagna informativa volta a sensibilizzare l'opinione pubblica sui tratti stradali, i mesi e gli orari più a rischio nonché sul rispetto dei limiti di velocità e dei cartelli di pericolo. La distribuzione degli incidenti è influenzata da complessi fattori: densità e distribuzione della fauna, intensità del traffico lungo alcune direttrici ecologiche privilegiate e caratteristiche della rete stradale. Attraverso l'analisi del servizio regionale è venuto fuori che la provincia di Sassari è quella maggiormente coinvolta (66% dei casi), seguita dalla Provincia di Olbia Tempio, con il 20%.
Foto d'archivio
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