Red
17 dicembre 2016
Cala il sipario su Encuentros
Quarto ed ultimo appuntamento domani a Cagliari. Due diversi set in programma, a partire dalle ore 10.30, al Lazzaretto: apre il progetto Ondas del chitarrista Roberto Bernardini, con la voce di Chuva; spazio poi ai suoni della tradizione sarda di Ballus de prazza, con l´organetto e la fisarmonica di Bruno Camedda ed il figlio Asael alla chitarra

CAGLIARI – Quarto ed ultimo appuntamento con “Encuentros”, domani, domenica 18 dicembre, a Cagliari: la rassegna musicale organizzata dalla cooperativa Forma e Poesia nel Jazz, che ha scelto come “teatro” i mercati cittadini, approda per il suo atto finale al Lazzaretto, il centro culturale in Via dei Navigatori, nel quartiere cagliaritano di Sant'Elia, dove ogni domenica mattina si tiene il mercatino all'aperto. Due diversi set in programma a partire dalle ore 10.30, e con ingresso libero. Aprirà il progetto Ondas, con la chitarra e l'oud di Roberto Bernardini e la voce di Chuva (al secolo, Noemi Balloi): un viaggio che spazia dalle sonorità mediterranee a quelle argentine e brasiliane con composizioni originali e non.
Il 52enne cagliaritano Bernardini ha alle spalle una formazione sulla chitarra classica iniziata a tredici anni da autodidatta e poi maturata nel tempo attraverso lo studio della musica sudamericana, soprattutto quella brasiliana nei suoi diversi aspetti (dallo “choro” e la musica popolare, agli autori dell'area “classica”) ed il tango argentino. Intraprende in seguito lo studio del flamenco con viaggi di approfondimento in Spagna, e dell'oud, il liuto arabo, sviluppando parallelamente un lavoro di ricerca all'interno delle musiche dell'area mediterranea. Consulente musicale e direttore artistico per diverse associazioni, svolge attività concertistica da solista e con diverse formazioni. Calda e luminosa, la voce di Chuva (diplomata in canto moderno e perfezionata attraverso vari corsi, seminari, stage e masterclass) sa coniugarsi alle suggestioni del canto mediterraneo, dalla Sardegna al Portogallo, ma anche alle inflessioni del jazz, del rock e del blues. È componente del trio Tramas, con cui è arrivata alla finale del settimo Premio Andrea Parodi nel 2014 vincendo l'anno dopo il Premio Speciale “Scuola Musica Popolare di Forlimpopoli”.
Nella seconda parte della mattinata, sempre al Lazzaretto, spazio ai suoni della tradizione sarda di Ballus de prazza con l'organetto e la fisarmonica di Bruno Camedda, affiancato dal figlio Asael alla chitarra. Originario di Villacidro, dove è nato nel 1964, Bruno Camedda inizia lo studio della fisarmonica a soli dieci anni, ed a quindici suona già nelle piazze con vari gruppi folk e di altri generi musicali. Nel 1987, si trasferisce in Francia dove studia al conservatorio Nazionale di Avignone e si mantiene suonando in vari contesti, conseguendo tre anni dopo la medaglia d'oro in violoncello ed in musica da camera. Ricercatore ed insegnante di musica popolare sarda, come musicista si esibisce in Sardegna ed all'estero esprimendo con stile personale i linguaggi coreutico-musicali comuni all'intera Isola. Dal 1995, suona con Orlando Mascia e Paolo Zicca (con il successivo inserimento di Gianni Atzori ed altri occasionali collaboratori) nel gruppo Fùrias, che nel 1997 ha contribuito con l'associazione Iscandula alla nascita di “Bell'arrosa”, la prima discoteca di musica sarda. Ha collaborato e inciso per vari artisti sardi, tra cui Franco Madau, Andrea Parodi, Duo di Oliena, Tenores di Neoneli, Sandra Ligas, Emanuele Garau, Antonello Puxeddu "Reverendo Jones", Tribù Mediterranea.
Nella foto: Roberto Bernardini
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