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Ugo Cappellacci
14 dicembre 2016
L'opinione di Ugo Cappellacci
Sardegna a bocca asciutta grazie a Paci e Pigliaru
Con l’approvazione della legge di stabilità, la Valle d’Aosta si è ripresa i soldi sottratti dal Governo, la Sardegna invece resta a bocca asciutta, a causa del folle ritiro da parte del duo Paci-Pigliaru di un ricorso alla Corte Costituzionale presentato da noi nella scorsa Legislatura. Basterebbe questo per giustificare le dimissioni dell’assessore prima e del presidente della Regione subito dopo. Come se non bastasse, l’autore di questo capolavoro che ha fatto perdere alla nostra Isola centinaia di milioni di euro, non ha fatto i compiti e, mentre le famiglie, le imprese e i territori aspettano risposte, non si è preoccupato di preparare la legge Finanziaria.
Se anziché andare alla spasmodica ricerca di visibilità, avesse svolto il suo ruolo, la Sardegna avrebbe già una legge approvata. L'intera Isola dopo anni di annunci trionfalistici e di fantomatiche politiche keynasiane è allo stremo. Ci saremmo aspettati un’insurrezione della stessa Maggioranza davanti all'annuncio di una legge Finanziaria presentata (presentata, non approvata) a gennaio anziché a settembre. L'esercizio provvisorio è un disastro per il territorio. Lo stesso Paci aveva giurato che non si sarebbe ripetuto, ma ancora una volta non ha fatto seguire alle parole i fatti. E’ arrivato l'annuncio dell'esercizio provvisorio, che bloccherà per molti mesi la Programmazione e l’utilizzo di quelle poche risorse rimaste dopo le scorribande di Renzi nel salvadanaio dei sardi, con la succube accondiscendenza dell'assessore Paci.
Ma dove sono quegli strenui difensori dei diritti dei sardi che ieri per questo avrebbero lamentato, strillando in tutte le sedi, la violazione delle regole e l'oltraggiosa noncuranza dei problemi che affliggono la Regione da parte di una Giunta Regionale incapace e inaffidabile? E il presidente cosa fa? invece di preoccuparsi dei sardi e dei loro problemi si dimena solo per blindare e mettere in sicurezza il suo collega, nominato incautamente vicepresidente che sino ad oggi ha prodotto solo ridicoli annunci e che ha fatto perdere alla Sardegna centinaia di milioni di euro. Se il presidente, invece di assicurare ai sardi gli strumenti per venir fuori dalla terrificante crisi in cui sono stati precipitati dalle strampalate scelte dell'amico, ritiene che per una errata declinazione del principio di lealtà non possa destituire il suo assessore ai quali è legato da lunga amicizia, non ha che una strada: le dimissioni. Prima vengono i doveri, poi i rapporti di colleganza.
* coordinatore regionale di Forza Italia
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