Il linguista algherese propone un insieme di iniziative che vanno dalla costituzione di una “Commissione unitaria per la normalizzazione dell’algherese” alla realizzazione di un “Servizio locale di algherese-catalano”, passando per la creazione di uno specifico “Assessorato per la promozione dell’algherese” secondo un “Regolamento per l’uso dell’algherese-catalano”. Un saggio scaricabile da Alguer.it
ALGHERO - Il lavoro, scritto in catalano normativo, che il linguista algherese propone all’attenzione dei lettori è una primizia in senso assoluto. E Alguer.it, col consenso dell’Autore, lo mette a disposizione di quanti vogliano approfondire il percorso della lingua catalana in città, dalle sue origini sino ai nostri giorni. Un contributo di alto profilo scientifico che però questa volta, non è solo fruibile dagli “addetti ai lavori” ma anche da coloro (e sono la maggioranza) che, potendosi collegare a Internet, avranno la possibilità, senza costo alcuno, di scaricare e stampare questo saggio, che riguarda gli algheresi, in quanto espressione di una minoranza linguistica della Sardegna e dello Stato italiano.
La versione telematica, esatta fotografia dell’originale, è l’estratto della monografia che ha come titolo originale “El català de l’Alguer: apunts per a un llibre blanc”, stampato a Barcellona, nel n° 56 della “Revista de Llengua i Dret” (“Rivista di Lingua e Diritto”), editata dalla Generalitat de Catalunya. Caria, partendo da una visione d’insieme con dati demografici, politici, socio-culturali e scolastici guida il lettore lungo il percorso evolutivo che il catalano ha avuto nel corso dei secoli per arrivare alle origini dell’algherese moderno, alla mediterraneità della popolazione nel secolo XVI, all’influenza degli adstrati ed alla diglossia tra i secoli XIX e XX, e, infine, alla sostituzione linguistica attuale.
Il linguista algherese –eletto, giusto un anno fa, membro della Sezione Filologica dell’Institut d’Estudis Catalans– propone alla cittadinanza, ma soprattutto alle associazioni impegnate nella difesa e normalizzazione dell’algherese, un progetto sul quale, si gioca il “punto di non ritorno” della nostra lingua. Si tratta di un insieme concatenato di iniziative che non potranno essere discusse, integrate e perfezionate se non si raggiunge una reciproca leggitimazione, rispetto e unità d’intenti.
Dal dialogo potrebbe nascere –secondo Caria– una “Commissione unitaria per la normalizzazione dell’algherese” dalla quale dipenderebbe la riforma del quadro normativo, identificabile nell’articolo 9 dello Statuto municipale. Punto cruciale di questa riforma è la creazione di uno specifico “Assessorato per la promozione dell’algherese”, con autonomia finanziaria propria, destinata esclusivamente alla tutela e normalizzazione della lingua catalana di Alghero, in ogni ambito della società. Al secondo punto di detta riforma c'è la realizzazione di un proprio dipartimento che si chiamerebbe “Servizio locale di algherese-catalano”, secondo uno specifico “Regolamento per l’uso dell’algherese-catalano” di cui la citata Commissione avrebbe l’onore e gli oneri di aggiornare e vigilare che sia attuato dall’Amministrazione comunale.
Mettendo da parte alcune questioni esclusivamente tecniche, è interessante rilevare le conclusioni finali di Rafael Caria, che chiude il suo saggio con queste parole: “...le opportunità aggiuntive che ci offrono i voli a basso-costo della Ryanair, il terziario avanzato e la tecnologia Internet in funzione della intensificazione degli scambi economici, di forze professionali e di lavoro, sociali e culturali della Sardegna con tutti i Paesi di lingua catalana, potrebbero dire che la pace, l’intelligenza e la volontà politiche avranno fatto recuperare, in un termine relativo, l’uso sociale della lingua da una morte lenta e inesorabile e raggiungere una posizione di prestigio economico e culturale nel contesto sardo ed europeo. Il futuro della lingua inizia da qui: facendolo fattivamente”.
Scarica il
saggio di Rafael Caria
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