Momento delicato per la maggioranza cittadina alle prese con il probabile rimpasto in Giunta. Di Nolfo spezza una lancia in favore dell'esecutivo, Daga chiede più coraggio. La seduta del consiglio comunale di venerdì. Il voto sul bilancio previsto nella seduta di martedì
ALGHERO – La discussione del rendiconto consuntivo del Comune di Alghero si avvia verso la conclusione - martedì 2 luglio si arriverà alla votazione - con un segnale piuttosto chiaro che ancora una volta arriva dal Pd, il partito del sindaco Stefano Lubrano. Dopo Tanchis è Enrico Daga a mettere in chiaro alcuni punti sui quali l'amministrazione comunale non potrà più derogare né tantomeno guardare al passato. Il consigliere comunale del Partito Democratico parla in generale quando fa riferimento ad una scarsa comunicazione politica: «non dimostriamo all'esterno che abbiamo tracciato una strada», «non si fa politica con i comunicati stampa ma con le parole e le formule giuste».
E ritorna sul bilancio quando fa un mea culpa esteso a tutta la maggioranza: «dire che si poteva fare di più è corretto. Noi non abbiamo operato nessuna variazione nel bilancio impostato dal commissario. Non è cambiato un granché». Nello specifico fa riferimento alle criticità della riscossione dei tributi comunali con Secal: «bene gli accertamenti ma sondiamo la possibilità di esternalizzare la riscossione, magari in via transitoria». E sul Puc: «mi sarei aspettato da subito il cantiere per il Puc, una variazione del bilancio per aprire l'ufficio del piano». Nemmeno la scarsità di risorse suona una giustificazione plausibile secondo Daga che è convinto che «un buon amministratore si vede quando non ci sono soldi» e che all'interno della maggioranza si debba aprire una riflessione «per capire gli errori di questo consuntivo e come non abbiamo impiegato alcune risorse». Punti non troppo lontani da quelli affrontati dai colleghi dell'opposizione che dal bilancio scattano la loro fotografia sull'attuale situazione politica cittadina: Tedde (Pdl) invita il sindaco «a prendere le redini»; e anche Zanetti (Riformatori), Bamonti (Udc) e Distefano (M5S) accusano l'amministrazione «di scegliere di non scegliere».
Occorre attendere Gavino Scala (Pd) e Valdo Di Nolfo (AlgueRosa) per spezzare una lancia a favole della loro stessa maggioranza: «non prendiamo lezioni da Tedde che ci ha lasciato 3mila disoccupati in più per la città» ha detto il democratico e Di Nolfo salva l'esecutivo sul rendiconto «perché rispecchia poco più di 90 giorni di questa amministrazione» ma ridimensiona il vecchio slogan di Lubrano della campagna elettorale «so cosa fare e so come farlo» in «piuttosto che fare male conviene non fare». Critica, invece sulla gestione di Meta, «si poteva fare altro», e avvisa: «l’obiettivo della partecipazione al bilancio di previsione è quello su cui non dovremo mancare».
CONSIGLI COMUNALI 2012-2013
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