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Red 20 aprile 2013 video
Secal, In house: rischiano in 80
La conferenza dei consiglieri Tedde, Pais e Martinelli: stiamo andando verso la chiusura delle due società, se ciò avvenisse, le conseguenze per Alghero ed i cittadini algheresi sarebbero catastrofiche. L´assessore Scanu: Chiesto l’intervento della Regione


ALGHERO - Regna la più assoluta confusione nell’Amministrazione di Alghero in merito alla sorte delle partecipate Alghero in House e Secal s.p.a., che stanno entrambe correndo il rischio di essere liquidate. La denuncia arriva direttamente dai tre consiglieri comunali del Pdl, Martinelli, Tedde e Pais: L’art. 4 della L. 7 agosto 2012, n° 135 (c.d. spending review), legge che ha convertito il D.L. 95/2012, ha disposto l’obbligo della dismissione delle società strumentali degli Enti territoriali che abbiano conseguito un fatturato da prestazione di servizi a favore delle pubbliche amministrazioni superiore al 90 % dell’intero fatturato, come le due società citate. La norma prevede che le società devono o essere sciolte entro il 31 dicembre 2013, o alienate con procedura a evidenza pubblica entro il 30 giugno 2013. Qualora l’Amministrazione non proceda allo scioglimento o all’alienazione, le società non potranno ricevere ulteriori affidamenti diretti di servizi, né rinnovi degli affidamenti in corso (art. 4, comma 2 del DL 95). Inoltre, l’art. 4, comma 8 prevede che, a decorrere dal 1 gennaio 2014, l’affidamento diretto potrà avvenire solo a favore di società a capitale interamente pubblico, nel rispetto dei requisiti richiesti dalla normativa e dalla giurisprudenza comunitaria per la gestione in house e a condizione che il valore economico del servizio o dei beni oggetto dell’affidamento sia complessivamente pari o inferiore a 200.000 euro annui. La norma, inoltre, stabilisce che sono fatti salvi gli affidamenti in essere fino alla scadenza naturale e comunque fino al 31 dicembre 2014.

La replica dell'assessore Paola Scanu. L’Amministrazione sta lavorando affinché vengano salvaguardati i posti di lavoro. Ma sta anche perseguendo l’obbiettivo di riorganizzare le società e i servizi che garantiscono alla collettività. La normativa di riferimento, è evidente, e la crisi istituzionale e politica in corso, non ci aiutano. Data la complessità e l'importanza della materia e considerato anche l'impatto che la gestione delle partecipate ha sul bilancio comunale, entro la fine di maggio si riferirà in Commissione consiliare e ci si confronterà sulla ricognizione, risanamento e vita delle società al fine di portare poi la decisione in Consiglio Comunale.
La complessità e l'evoluzione della norma non sempre coerente e non priva d’incertezze, è ora resa più evidente, dopo l’esito referendario del 2011 che ha determinato l’abrogazione dell’art. 23 bis, D.L. n. 112/ 2008 e del conseguente nuovo regolamento, dalla sentenza della Corte costituzionale 20 luglio 2012, n. 199 che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell'art. 4 del D. L. 138/2011. Inoltre per gli enti locali i limiti si fanno più importanti a seguito dell'introduzione del D.L. 95/2012 che prevede la cessione o scioglimento delle società richiamate dall'art. 4. In accordo con il presidente della I commissione consigliare Giovanni Serra sono state già programmate e convocate le prime sedute di commissione consiliare al fine di riferire sullo status giuridico delle società, sentire in audizione i presidenti delle società Secal Spa, dott. Salvatore Marino, e della Alghero in House srl, dott. Lorenzo Tagliarini che riferiranno in commissione sulla operatività delle società. Inoltre il sindaco Stefano Lubrano, sentite anche le organizzazioni sindacali, ha chiesto ai nostri consiglieri regionali di portare all'attenzione della giunta e del consiglio regionale le problematiche relative alla nostre società in House, problematiche che interessano numerosi enti locali della Sardegna e numerosi lavoratori.
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