Bloccati dalle forze dell´ordine, i ragazzi hanno lanciato uova contro le vetrate dell´ingresso secondario di Palazzo Madama. Manifestazioni di protesta in tutta Italia. Cortei a Sassari e proteste ad Alghero
ALGHERO - Cresce la protesta nelle Università e in numerose scuole medie superiori contro la riforma Gelmini che nella giornata di martedì ha ripreso il suo iter parlamentare e potrebbe essere approvata in tempi brevi. Un gruppo di circa 500 studenti ha tentato di entrare in Senato, varcando il portone di Palazzo Madama al grido di "dimissioni". Bloccati dalle forze dell'ordine, i ragazzi hanno lanciato uova contro le vetrate dell'ingresso secondario di Palazzo Madama.
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Torino prosegue l'occupazione di Palazzo Nuovo, sede delle Facoltà umanistiche dell'Università. Da questa mattina alle 8 ci sono picchetti davanti agli ingressi che bloccano le entrate, mentre le lauree che si dovevano discutere sono state spostate in altre sedi universitarie. Nella notte è stato bloccato con catene ad opera del "Fantasma dell'onda" l'ingresso della palazzina Einaudi, sede di Giurisprudenza e Scienze politiche. Infine, restano sul tetto di Palazzo Nuovo i ricercatori saliti nel pomeriggio di ieri che hanno trascorso tutta la notte attrezzati con coperte e sacchi a pelo. La protesta fanno sapere andrà avanti a oltranza.
Anche il Politecnico di
Milano si mobilita. E lo fa pubblicando un avviso a pagamento (con soldi raccolti del personale del Politecnico) pubblicato oggi sul "Corriere della Sera" dal titolo "Per un'università migliore" dove si chiede «a tutte le forze politiche un attento ripensamento del Disegno di Legge e dei suoi decreti attuativi così da rendere effettivamente operanti i principi di autonomia, responsabilità e valutazione/valorizzazione del merito; un immediato avvio delle procedure per il reclutamento e la progressione di carriera di ricercatori meritevoli; un adeguato finanziamento del diritto allo studio e del sistema universitario statale e la possibilità di stipulare con il ministero un accordo pluriennale».

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Pisa assemblee si susseguiranno tutta la giornata in undici facoltà. Già occupate le facoltà di Lettere, Scienze Politiche, Giurisprudenza, Lingue, Economia, Scienze e Ingegneria. A
Perugia una decina di ricercatori sono saliti questa mattina sul tetto della mensa universitaria in via Pascoli per protestare contro i tagli. In giornata è prevista anche un'assemblea plenaria di studenti e precari.
Molto attiva la mobilitazione anche a
Roma dove alla protesta partecipano tutti e tre gli atenei. Alla Sapienza sono occupate le facoltà di Scienze politiche, Ingegneria, Filosofia, Fisica e Igiene. Dalla città universitaria alle 10,30, è pertito un corteo aperto da uno striscione che recita "No a tagli e ddl: nessun profitto sul nostro futuro" diretto a Montecitorio dove oggi studenti e ricercatori presidiano la Camera dove è all'esame il ddl Gelmini. Sono già circa duecento i ragazzi che davanti alla Camera intonano cori di protesta. Con loro ci sono diversi professori e ricercatori.
Sassari. Proteste e manifestazioni di dissenso anche a Sassari, con ricercatori e studenti dell’Università che hanno occupato il tetto del rettorato, piazza Università 21, per aderire alla protesta nazionale contro il ddl Gelmini. Il rettore Attilio Mastino condivide la preoccupazione dei ricercatori e degli studenti e sostiene la loro protesta. Già nella giornata di martedì aveva inviato insieme al Rettore della Facoltà di Cagliari un duro
documento all'indirizzo del Governo, affinchè il ddl Gelmini ritornasse in Commissione per essere modificato.
Alghero. Facoltà di Architettura in protesta. Un gruppo di studenti e ricercatori hanno appeso uno striscione sulla facciata dell'Asilo Sella con la scritta "per un'università pubblica migliore, protestiamo contro il ddl Gelmini". «Abbiamo deciso di “occupare” l’Asilo Sella - hanno dettogli studenti -assumendo anche questa forma di protesta per ricordare a tutti che la distruzione della scuola e dell’Università pubbliche getterebbe al buio il futuro del nostro Paese, genererebbe i mostri dell’ignoranza, dell’ingiustizia, della sopraffazione».
Giovedì alle ore 15 (nell'aula lauree al 2° piano) si terrà un'assemblea di tutte le componenti (docenti, studenti, familiari, tutores, personale precario), lo stesso giorno in cui per il disegno di legge ministeriale di riforma dell’Università è prevista la votazione alla Camera. «Un testo ancora in discussione e che appare persino peggiorativo rispetto a quello licenziato al Senato, in particolare perché privo dalla copertura finanziaria».
Nella foto: la protesta a Sassari e Alghero
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