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Cor 19 luglio 2009 video
Eni, Mura in tenda: «Non vedo nessuna novità»
Continuano le manifestazioni di solidarietà al primo cittadino Luciano Mura. Lunedì un consiglio provinciale proprio presso la tenda-presidio. A Francesco Carboni la causa per disastro ambientale


PORTO TORRES - Prosegue, anche dopo l'incontro di Roma tra il presidente della Regione Sardegna ed esponenti del governo, la protesta contro la chiusura del polo petrolchimico di Porto Torres del sindaco Luciano Mura, da tre giorni accampato in tenda davanti all'ingresso degli stabilimenti. «Non vedo nessuna novità che possa mutare la situazione», ha detto il sindaco che ha rivolto apprezzamento per le parole del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta che Mura ha definito «sufficienti rassicurazioni, il cui effetto però è nullo. Sarebbe importante - ha aggiunto il primo cittadino - sedersi al tavolo nazionale della chimica martedì con la sicurezza che gli impianti possano continuare a produrre».

Intanto ieri mattina il sindaco a presentato l’avvocato a cui l’amministrazione comunale ha dato mandato di seguire la causa legale per la richiesta di danni nei confronti dell’Eni. Si tratta di Francesco Carboni, già membro della Commissione Giustizia della Camera e della Commissione Ecomafia, uno dei massimi esperti in materia. Già da lunedì potrà operarsi nella denuncia nei confronti dell’Eni (e di quanti insieme all’azienda saranno responsabili a vario titolo) per disastro ambientale con tutte le aggravati possibili, e ritenute valide, per avere distrutto l’immagine turistica e ambientale del territorio.

Il terzo giorno al presidio passa sotto il segno della solidarietà. Man mano che passano le ore infatti si fanno sempre più frequenti le visite di chi non vuole che l'azione del sindaco Mura resti un'iniziativa solitaria. Ieri mattina il primo ad essere accolto all'interno della tenda è stato il presidente della Confindustria del Nord Sardegna Stefano Lobrano, che si è fermato per il pranzo: «Come rappresentante della Confindustria, ha detto Lobrano, ho ritenuto opportuno portare la solidarietà al Sindaco in quanto la vertenza che si sta delineando in questi giorni è estremamente importante, coinvolge non soltanto Porto Torres ma tutto il territorio della Sardegna».

Al termine della mattinata Luciano Mura ha ospitato la visita del presidente del consiglio provinciale Enrico Piras: «Mi sono sentito in dovere di schierarmi e stare affianco a Mura ed ai lavoratori, ha detto, sia come cittadino portotorrese che come rappresentante delle istituzioni, a questo punto servono atti di coraggio, decisioni forti come quella che mi auspico si prenda nel caso la situazione non si sblocchi, io propongo le nostre dimissioni in massa, città di Porto Torres e Provincia dovrebbero dare questo segnale al governo nazionale e a quello regionale che in una fase così delicata non sembrano volersi imporre. Per questo motivo ho ritenuto opportuno convocare per lunedì un consiglio provinciale proprio presso la tenda-presidio».

Anche Tore Corveddu della segreteria nazionale dei chimici Cgil nel primo pomeriggio si avvicina a quello che ormai è diventato un simbolo che ha varcato i confini regionali, la tenda dentro al quale si stanno tenendo riunioni formali e meno, incontri, e non meno importanti attestati di solidarietà. «Le posizioni assunte ai tavoli da Regione Sardegna e governo sono fumose e non fanno che rimandare qualunque decisione concreta all'incontro tra i sindacati e l'ENI. Non si può fare nessun passo avanti se non si ritira prima di tutto la pregiudiziale della chiusura del Cracking, ribadisco che in questo momento il ruolo della regione è fondamentale, nella manifestazione del 10 luglio scorso a Cagliari, è stato dato il mandato di attivarsi per evitare che si arrivi ad un forte grado di tensione sociale».

A dimostrazione che il problema della chiusura del polo petrolchimico turritano sia una questione che non coinvolge soltanto i lavoratori che rischiano di perdere il loro posto, ma anche tutto l'indotto di un territorio che punta anche sull'industria come fonte di sviluppo, arriva in tarda serata il documento con il quale il consiglio comunale di Sorso si dice solidale alla protesta. Verrà discusso nella corso della prossima riunione. «L'ho voluto consegnare di persona nelle mani di Luciano Mura, dice il consigliere e capogruppo del Pd Nicola Sanna, perchè ritengo che il suo gesto, la sua permanenza nella tenda benchè difficoltosa sia un atto che dimostra come ci sia necessità di mobilitarsi attivamente, e noi che siamo sensibili alle istanze del territorio non possiamo rimanere insensibili, lo sviluppo, anche quello dei centri dell'hinterland è fortemente legato ai piani dell'Eni».

Con il sindaco Luciano Mura anche la Pastorale del Lavoro delle diocesi di Sassari. Ha voluto portare personalmente la solidarietà Don Gavino Sini che si è presentato alla tenda che da tre giorni ospita la protesta del sindaco Luciano Mura. «Aderisco pienamente con la commissione pastorale delle diocesi di Sassari - ha detto Don Sini – alla manifestazione per la tutela del lavoro e la totale reintegrazione dei dipendenti del petrolchimico e delle altre imprese della zona industriale turritana. Abbraccio il sindaco della città a nome di quanti con sacrificio si espongono per un servizio di alta e nobile missione per salvaguardare la dignità di ogni lavoratore».

Nella foto Luciano Mura e Nicola Sanna
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