Quattro ore di sciopero mercoledì 10 (rinviato al giorno 15), per i dipendenti aeroportuali. L’astensione è stata annunciata da Filt Cgil e Filt Cisl
ALGHERO – Mercoledì 10 giugno, i dipendenti Sogeaal iscritti alla “Filt Cgil” ed alla “Filt Cisl” si asterranno dal lavoro per quattro ore. I motivi della decisione, sono stati illustrati dal segretario Arnaldo Boeddu. Il sindacalista ha sottolineato il bisogno dei lavoratori di confrontarsi col nuovo Consiglio d’Amministrazione sul piano industriale dell’azienda, sulle prospettive di sviluppo del territorio, sulle ricadute occupazionali, sul recupero economico e salariale per il personale dipendente, sul rispetto della normativa che regolamenta i turni di riposo e sulle tempestive assunzione dei dipendenti stagionali, visto l’avvicinarsi dell’estate. Queste richieste, non sarebbero state accolte dal nuovo presidente, quindi via al primo sciopero.
In più, visto che non è alle viste nessuna convocazione di recupero per raffreddare la situazione, Boeddu paventa un concreto rischio di un secondo sciopero, che durerebbe però ventiquattro ore. Intanto, le due sigle sindacali annunciano l’attivazione di dialogo con tutti gli enti territoriali soci in Sogeaal, per sapere i termini del mandato del presidente, che «ha un atteggiamento antico. Noi vogliamo sederci al tavolo delle trattative in modo trasparente per il bene dei lavoratori», ha concluso il segretario.
Ma non tutti sono d’accordo con questa linea d’azione: Per Umberto Della Chiesa, questa è un’azione inopportuna, perché, spiega, «ci sono stati tempi e modi per dichiararli e non si è mai fatto niente, perché prima dovevamo chiudere discussioni in atto. Riteniamo di dover far lavorare un Cda insediato da pochi giorni per trovare soluzioni che non si sono mai trovate in passato».
Sulla stessa linea, l’intervento di Carlo Ibba, della “Uil Trasporti”, che non aderirà allo sciopero. Il sindacato, infatti, attende che Carlo Luzzati prenda in mano la situazione, insieme al Cda, per trovare le soluzioni possibili per migliorare la qualità della vita dei lavoratori, «e quindi, tutte le soluzioni che in dieci anni non si sono trovate. Nel 2003 abbiamo siglato un accordo di secondo livello, mai osservato dalla precedente direzione generale. Attendiamo un messaggio benaugurante».
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