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S.A. 29 aprile 2009 video
Cercasi asili nido anche ad Alghero
Un solo asilo nido comunale e tre privati possono accogliere i bambini algheresi in attesa dello stanziamento dei fondi previsti per la realizzazione di altre due strutture in città


ALGHERO – La Sardegna è una regione che invecchia. Le stime prevedono che fra 50 anni le nascite si ridurranno del 50%. E come sorprendersi in un Paese come l’Italia che destina solo il 2% del bilancio a favore dell’infanzia. I bambini, confermano gli studi di settore, nascono in quantità maggiore laddove sono garantiti agevolazioni e servizi adeguati per l'infanzia e le famiglie. Il Belpaese è nel fanalino di coda in Europa per i tassi di natalità ma nulla impedirebbe ai comuni di invertire la tendenza negativa almeno in ambito locale. Nessuna legge vieta ad un’amministrazione di deliberare, in favore delle famiglie numerose, esenzioni o sconti sui costi dei servizi o delle imposte comunali.

Alghero riflette la situazione italiana con poche nascite e pochi mezzi a disposizione delle coppie per mettere su famiglia. Un solo asilo comunale e tre privati(di cui uno per i bambini dai 18 mesi in su)con costi onerosi che si aggirano intorno ai 250 euro al mese. Le ludoteche che sono poche di più e in generale ammettono i bambini dall’anno compiuto, chiedono 2,50 - 3 euro all’ora. I conti sono presto fatti e con essi le discriminazioni. Essendo costose le rette delle strutture private e difficilmente sostenibili da tutte le famiglie, solo quelle più agiate possono permettersi di pagarle. Le altre dovranno accontentarsi dei pochi posti a disposizione nell’asilo pubblico che richiede come requisiti oltre il reddito, una professione accertata per entrambi i genitori. Tutto giusto a parte che una madre con un figlio a carico difficilmente potrà trovare un lavoro compatibile con le necessità di un bambino di pochi mesi.

Le cose dovrebbero migliorare durante quest’anno con l’arrivo di fondi destinati ai servizi sociali. Tra questi, 800mila euro stanziati per l’apertura di due nuovi asili nido, uno alla Pietraia e l’altro in via Mazzini. Interessante è anche il progetto “Mamma Accogliente” dell’assessore ai servizi sociali M. Grazia Salaris, in linea con lo spirito della proposta di legge sulla famiglia del precedente esecutivo regionale per lo sviluppo dei servizi socio-educativi per la prima infanzia. L’esperienza della mamma accogliente permetterebbe alle famiglie di usufruire di una forma di accudimento ideale per i bambini più piccoli i quali verrebbero accolti in un clima familiare, accompagnati nel gioco e nelle attività da una mamma che a sua volta verrebbe supportata in questa esperienza da operatori specializzati. L’iniziativa garantirebbe nuove forme occupazionali, oltre ad essere un modo complementare per limitare il problema dell’insufficienza dei nidi.
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