La delegata alla cultura dell’associazione, Anna Mura, ricorda gli eventi che portarono al cambio epocale per la nostra nazione
ALGHERO - «Il 25 aprile 1945 è una data fondamentale nella storia della nostra Patria e in tal senso riteniamo che sia “un’esperienza storica” da ricordare con forza». Inizia così l’intervento di Anna Mura, delegato settore cultura “AsiCiao Sardegna”, a proposito delle ormai imminenti celebrazioni della Festa della Liberazione.
Mura, dopo aver ricordato gli accadimenti storici del periodo, sottolinea come, «in Italia la scelta del governo di prendere parte al conflitto, portò al sacrificio di numerose vite umane in nome di un concetto di Patria ben lontano da quello nato durante il nostro Risorgimento – sottolinea la delegata, ricorda gli scritti mazziniani del 1860 - La Patria non è un territorio; il territorio non ne è che la base. Il voto, l’educazione, il lavoro sono le tre colonne fondamentali della Nazione; non abbiate posa finché non siano per opera vostra solidamente innalzate».
«La guerra fu devastante e come tutte le guerre ebbe i propri vinti e i propri vincitori. La liberazione ebbe inizio il 10 luglio 1943 quando gli Alleati guidati dal generale Patton sbarcarono in Sicilia. Risalirono tutta la penisola e solo nella primavera del ‘45 riuscirono a liberare la Toscana e le truppe alleate arrivarono nel Nord-ovest Italia. Qui si unirono a tutti quegli uomini e donne che da tempo si erano schierati contro il fascismo che ormai era divenuto un regime illiberale, scatenando una vera e propria guerra civile. Nello stesso tempo il nord-est veniva invaso dai partigiani del generale Tito, lasciandosi dietro l’orrore delle foibe che soltanto di recente viene commemorata il 10 febbraio nella Giornata del ricordo».
«In questo senso il ricordo del 25 aprile deve appartenere a tutti gli italiani che credono nei principi della libertà e del progresso uniti da un'unica bandiera e da un solo Inno. La libertà va difesa giorno per giorno: ancora oggi, nella nostra nazione, esistono uomini e donne che non sempre agiscono nel rispetto della libertà e della democrazia e tutti noi dobbiamo tenere sempre gli occhi ben aperti se vogliamo custodire questo bene prezioso che garantisce tutti i cittadini. Il sigillo di questa democrazia è la nostra Costituzione che nasce dalle ceneri della guerra civile riportando i principi del nostro risorgimenti che a distanza di quasi centocinquanta anni sono più che mai attuali».
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