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Antonio Burruni 2 aprile 2009 video
Ninni Corda furioso, è bufera
«Si rema contro»
L’allenatore dell’Alghero analizza i primi quattro mesi della sua gestione e si leva tanti sassolini dalla scarpa: «Qualcuno è andato via dalla società lasciando grandi buchi». Sul problema-campo: «Col precedente staff tecnico, il Mariotti era sempre disponibile»


ALGHERO - «E’ il momento di dare segnali forti, non più di temporeggiare». E’ iniziata con questa dichiarazione, la conferenza stampa rilasciata nella mattinata di oggi (giovedì) dall’allenatore dell’Alghero Ninni Corda. Il mister nuorese aveva più d’un sassolino da levarsi dalla scarpa e non si è lasciato pregare, colpendo i suoi obbiettivi a trecentosessanta gradi.

Corda, per non scordarsi neanche un punto, si è presentato proprio con un foglio su cui aveva annotato tutto quello che non gli è andato a genio in questi mesi di permanenza in Riviera del Corallo. Ed ha iniziato proprio dal suo arrivo: «Lo scorso mese di dicembre ho trovato una situazione disperata sotto tanti punti di vista. Insieme al presidente Corrado Sanna e all’amministratore delegato Mauro Parsani, si è dato inizio ad un lavoro di riorganizzazione a tutti i livelli, da quello societario a quello tecnico».

Per quanto riguarda la prima squadra, si è cercato di rimediare ad una precedente campagna acquisti che evidentemente non è stata soddisfacente, puntualizza l'allenatore. «Si è cercato di prendere quei giocatori giusti per poter centrare la salvezza. Sin dal mio insediamento sulla panchina dell’Alghero, ho precisato che la salvezza si sarebbe potuta raggiungere lottando duramente tutti insieme. Quando sono arrivato, dissi che la salvezza non era semplice, visto le condizioni di coma irreversibile del malato. Ho trovato un livello vergognoso a livello di campi, organizzativo, di tutto. Però – sottolinea – gli stipendi ora sono nettamente inferiori a quelli che si promettevano in passato e qualcuno è andato via dalla società lasciando grandi buchi».

Sui campi, Corda sospetta trame nere tessute alle sue spalle. «La stampa non sottolinea limiti strutturali vergognosi. Ci alleniamo su un campo in erba sintetica scandaloso, non curato. Ci siamo allenati sette volte al Mariotti e non abbiamo mai subito un infortunio. Mercoledì ci siamo addirittura dovuti allenare al Don Bosco. Per il campo d’allenamento, stanno succedendo cose molto strane. C’è malafede. Col precedente staff tecnico, il Mariotti era sempre disponibile».

«Chiedo più rispetto – prosegue l’allenatore nuorese – Sono un professionista ed ho trovato dilettantismo allo sbaraglio in tutti i settori. Vi ricordo che ho vinto più io in due anni (due campionati di Serie D con Como e Nuorese, ndr.), che tutti gli allenatori e dirigenti che ho trovato qui. L’anno scorso, l’Alghero è arrivato in C2 per un colpo di fortuna. Non si è vinto il campionato, ma sono arrivati quinti. Poi hanno giocato contro una squadra che è venuta qui schierando la formazione Beretti. Promossi in C2 per un colpo di fortuna».

In riferimento ad alcuni articoli, neanche una parte della stampa sfugge agli strali del tecnico. «Arlecchino è chi scrive e non conosce le cose. Vorrei capire questi signori dove hanno mai visto il calcio, forse neanche su Sky. Poi, questo qualcuno non si presenta neanche qui, alle conferenze stampa. Altro esempio di dilettantismo allo sbaraglio. Non ho l’anellino al naso, so bene in che rapporti sono certe persone con il passato allenatore».

L’analisi si sposta poi sull’ambiente trovato e che si è venuto a creare in questi mesi: «Ho sempre chiesto la collaborazione dei giocatori, della società, dei tifosi e della città. Devo dire, con rammarico, che i giocatori, la società e una parte dei tifosi hanno risposto all’appello, invece, una parte dei tifosi e la città che non ha risposto per niente oppure, se lo ha fatto, ha cercato soltanto di destabilizzare l’ambiente. Non capisco per quali motivi, ma ho la sensazione che ci siano delle persone che non vogliano il bene dell’Alghero e che godano nel vederlo andare male. Tutti devono dire grazie a chi cerca di riportare in vita una macchina morta. Noi risponderemo con i risultati sul campo e di questo ne sono convinto».

Nella foto: Ninni Corda, allenatore dell'Alghero
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