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Sara Alivesi 28 febbraio 2009 video
Bombole in Sardegna: a tutto prezzo
Prezzi del gas quasi raddoppiati in Sardegna rispetto al resto dell´Italia. La causa è l´assenza del metano nell´Isola. L´Antitrust ha aperto un´istruttoria su un probabile cartello imposto dalle poche aziende sul mercato


ALGHERO – Dai 15 ai 20 in più. E’questa la differenza di prezzo tra una bombola di gas in Sardegna rispetto al resto della Penisola. Se come italiani siamo abituati a risiedere nei posti alti delle classifiche europee per costi di telefonia, elettricità, televisione, etc. Come sardi, in particolare, conquistiamo un altro record in negativo, quello di pagare tra i connazionali il costo più alto per il gas. Il motivo è l’assenza di metano nell’isola, oltre alla presenza di poche aziende che monopolizzerebbero il gpl, il solo combustibile a disposizione, determinando un aumento considerevole del prezzo.

La questione non è nuova ed è già stata oggetto dell’Antitrust che ha avviato un’istruttoria il 24 aprile 2008 (si concluderà entro gennaio 2010), per verificare l’esistenza di un’intesa restrittiva della concorrenza nel settore del gpl in bombole in Sardegna. Le società Butan gas, Eni e Liquigas, principali operatori attivi in Italia, avrebbero, infatti, partecipato ad un’intesa volta alla determinazione congiunta dei listini tra il 1994 e il 2005, con conseguenze anche negli anni successivi.

A metà di quest’anno dovrebbero iniziare i lavori per la realizzazione del gasdotto che porterà il metano in Sardegna dall’Algeria, con l'ufficializzazione avvenuta ad Alghero nel novembre 2007.Dalla costa africana, l'infrastruttura si svilupperà in una sezione internazionale fino al sud della Sardegna vicino a Porto Botte, nel Sulcis, per proseguire con una sezione italiana composta da un tratto sulla terraferma, che arriverà fino a Olbia, e un nuovo tratto via mare che raggiungerà la Toscana nei pressi di Piombino, area in cui il nuovo progetto verrà interconnesso con la rete nazionale di trasporto e che dovrebbe concludersi nel 2012.

Nella fase di preparazione, la Giunta regionale uscente con una delibera del novembre 2005 ha previsto la strutturazione del territorio isolano in 38 bacini di utenza per accogliere e in seguito propagare il gas metano. I vantaggi saranno sia per i privati, sia per le aziende che potranno risparmiare con l’utilizzo dell’altra fonte energetica. Tra le altre cose, il cambio di combustibile non comporterà il cambio degli impianti domestici perché la rete è totalmente riconvertibile.
Parrebbe la svolta finalmente dopo cinquant’anni di discussioni e progetti mai concretizzati sul metano in Sardegna.

Negli ultimi anni il prezzo delle bombole è aumentato in maniera esponenziale equiparandosi tra un’azienda e l’altra. Per questi motivi, nel mirino dell’Antitrust ci sono soprattutto le società che, dopo aver acquistato il gas dall'unico produttore che è la Saras, si occupano di imbottigliarlo e distribuirlo. Si dicono vittime di questo sistema anche i dettaglianti, che lamentano un margine di guadagno di qualche euro per ogni bombola da 15 chili e respingono ogni responsabilità.
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