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Sara Alivesi 25 ottobre 2008 video
Viaggio in città: Due panchine per "San Michele"
Il quartiere residenziale attende interventi qualificanti da parte dell´Amministrazione: Più attrezzature, servizi e decoro


ALGHERO - Il "Nucleo San Michele" è il quartiere adiacente alla zona di Calabona che si estende fino a Viale della Resistenza. E’una zona che si è sviluppata negli ultimi vent’anni con i primi edifici di edilizia popolare, affiancati ben presto da diversi cantieri privati e spazi destinati al verde, il tutto finalizzato a crearne una zona residenziale. La categoria residenziale rimane negli annunci delle agenzie immobiliari cittadine, ma la realtà del quartiere smentisce le definizioni che l’accompagnano.

Giardino Hemmerle di Via Giovanni XXIII. Il piccolo parco, intitolato al Vescovo tedesco che amava trascorrere le vacanze ad Alghero, è nato come uno spazio non solo destinato al verde pubblico ma anche al divertimento dei più piccoli con giochi e strutture per l’infanzia. Oggi, delle migliori intenzioni rimangono solo erbacce, rifiuti e resti di ogni cosa. Il parco, infatti, è alla mercè di bande di ragazzini che si divertono a fare i teppisti, aproffitando dei pochi controlli e dell’illuminazione pressoché inesistente che facilita l’anonimato dei più “operosi”. Perlomeno, lo spiazzo adiacente al giardino, utilizzato per alcuni anni come deposito per le tubazioni della rete idrica cittadina, è stato sgombrato.

Continuando verso l’interno del nucleo si percorre una via senza nome, o meglio una via ribattezzata “traversa” della parallela De Gasperi, ma che doveva essere intitolata ad un altro grande politico italiano (e sardo), Enrico Berlinguer. In quella che chiameremo la “strada senza nome” si affacciano le case popolari, gli edifici privati, una grande struttura sportiva, un supermercato e dulcis in fundo due panchine (nella foto), le uniche in tutto il quartiere. Gli anziani, che si intrattengono nei pochi posti a sedere disponibili dovrebbero sottoporsi a dei turni, sempre che l’odore dei cassonetti non scoraggi le due chiacchere quotidiane un po’ per tutti. Gli abitanti del nucleo, infatti, ricordano un solo lavaggio da quando sono stati installati i depositi della spazzatura. Le panchine deturpate dai soliti vandali, la sporcizia, i cattivi odori, la mancanza di controlli delle forze pubbliche sono le critiche più frequenti tra i cittadini della zona.

Alla fine della “strada senza nome”, sulla sinistra, colpisce come un altro spazio verde sia completamente abbandonato tra rifiuti di ogni genere. «Gli alberi e le piante sono state piantate dalla mia famiglia - è il commento di Francesco Masia, abitante del nucleo da almeno 20 anni - e non solo, abbiamo anche livellato il terreno dove in un grande buco erano depositati i resti del cantiere edile». Le iniziative del signor Masia e di altri vicini si sono sostituite agli interventi pubblici e le varie promesse mai realizzate. Tra queste si attendono, in particolare, i lavori nel parco Hemmerle, compreso nel piano di riqualificazione pubblico del verde da oltre sei milioni di euro.

Lo scorso 8 ottobre, la giunta ha approvato la delibera del progetto definitivo, (si inizierà col del parco di Tarragona) di riqualificazione redatto dalla Dodi Moss, uno degli studi di progettazione tra i più famosi in ambito internazionale. Il programma d'intervento prevede nella zona di Via Giovanni XXIII una rivisitazione delle zone alberate e una illuminazione "scenografica". La «scelta rivoluzionaria» di cui parla il sindaco Marco Tedde, regalarà alla citta «parchi vivibili, a misura di anziani e famiglie, oltre ad un’importante ricaduta occupazionale da garantire attraverso metodologie di gestione in grado di creare economia».

Le promesse ci si augura vengano mantenute anche dopo le inaugurazioni altisonanti. San Michele non è solo il nome del Santo Patrono della città a cui sono dedicati giorni di eventi, musica e fuochi d’artificio. «San Michele è anche una zona di periferia dove anziani e bambini aspettano di meritare uno spazio sicuro, attrezzato e pulito dove giocare, chiacchierare, vivere».
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