L’estate 2008 segna un’inversione di tendenza rispetto alle precedenti. In costante aumento il controllo dei Vigili del Fuoco sul territorio. Il Wwf presenta l’Incendiometro 2008
ALGHERO – Soltanto un intervento, di appena mezz’ora, causato dal fuoco. Un incendio di sterpaglie fermato sul nascere, nella zona di Maria Pia, tra le 18 e le 18.30 di ieri. Questo il resoconto del week end appena trascorso per i Vigili del Fuoco di stanza in Via Napoli. Come sembrano lontani gli spettri delle grande lingue di fuoco che affliggevano l’intera Isola. Ed invece era solo lo scorso anno. Autobotti, pick-up, canadair, tutto con il sinistro sottofondo delle sirene, viaggiavano per tutta la Sardegna a spegnere i tanti roghi che si sviluppavano prevalentemente tra la macchia mediterranea. Quest’anno, per il momento, questi fenomeni sono in netto calo. Va ricordato come, nello scorso anno, andarono in fumo oltre 116mila ettari di boschi, di cui il 27percento ricadenti in aree protette. La prima causa si conferma l’incendio doloso, che aumentarono nel 2007 dal 59,9percento al 65percento, per un totale di circa settemila casi. Intanto, il Wwf ha presentato il suo dossier “Incendiometro 2008”, dove vengono segnalate le diciassette aree maggiormente minacciate dagli incendi estivi. Cinque di queste sono in Sardegna, ma nessuna vicina ad Alghero. Si tratta della zona del Sulcis-Iglesiente (indicata dal numero 13), quella del Sarrabus-Gergei (14), dei Monti del Gennargentu-Supramonte-Golfo di Orosei (15), il Monte Limbara (16) e la costa da San Teodoro a Portobello di Gallura, fino alle Bocche di Bonifacio.
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