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Nicola Nieddu 25 giugno 2008 video
Sport, grande crisi catalana
Calcio e basket soffrono la crisi economica che colpisce la città. Molte le società con l´acqua alla gola


ALGHERO - La crisi economica, soprattutto del mercato immobiliare, il settore dal quale storicamente nascono i maggiori finanziatori dello sport locale, ha colpito anche il mondo del calcio e del basket catalano. Ad Alghero, a parte il Fertilia che cresce grazie all’impegno dei fratelli Roberto e Aurelio Ferroni, le altre realtà calcistiche hanno l’acqua alla gola. L’Alguer calcio a 5 ha deciso di non iscriversi alla B decretando la fine di un ciclo. L’Alghero, il La Palma e la Mercede basket hanno aperto le porte e lanciato un appello alle forze imprenditoriali. Alghero e La Palma da tempo vanno avanti a fatica. Gli straordinari risultati conquistati sul campo hanno mimetizzato i problemi. Bello sognare, ma senza soldi non si va da nessuna parte. Per garantire una serie D a buoni livelli, occorrono non meno di 500.000 euro. Il La Palma per una Eccellenza tranquilla sfiora i 200.000. L’Alghero, a parte le due gare interne dei playoff, nelle quali ha guadagnato quasi 40mila euro, ha avuto un incasso medio di 2.000 euro. Il La Palma di 500. Il resto arriva da sponsor (pochi) e dirigenti. I calcoli sono facili: l’Alghero, tra Regione e gare interne, incassa circa 214 mila euro; il La Palma solo i 7500 euro dei biglietti. Restano quasi 300 mila euro da tirar fuori dai dirigenti dell’Alghero e 150 mila del La Palma. Cifre importanti se sono in pochi a sostenerle. Per quanto riguarda il basket, la Mercede è una società che va avanti facendo leva sulla famiglia De Rosa e su qualche amico sponsor. Aveva programmato al meglio raggiungendo la A1 con la squadra femminile e la C1 con quella maschile. Campionati di prestigio, mai visti ad Alghero. La squadra maschile è stata la prima a pagare pegno dopo aver sfiorato la B2. La femminile, dopo quattro anni di A1, ha subito due retrocessioni consecutive precipitando in B1. Ora ci sarebbe la possibilità di acquistare un titolo sportivo per tornare in A2 ma le ristrettezze economiche, dovute ai tagli regionali e all’indifferenza dell’imprenditoria, sta convincendo la dirigenza a partecipare alla B con le ragazzine del vivaio.
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