ALGHERO - Prosegue il monitoraggio dell’attività dell’Azienda Speciale Parco di Porto Conte da parte del centro studi del Circolo delle Libertà di Alghero. «Preciso che non vi è nessun secondo fine –spiega il presidente Fausto Farinelli - Il lavoro che facciamo è guidato dal nostro profondo senso di giustizia e meritocrazia che interessa chiunque». Il centro studi ha analizzato l’ultimo bilancio disponibile, quello del 2006 e sottolinea come la situazione generale non sia cambiata rispetto al passato. «E’ impressionante verificare il costo riservato ai Revisori dei Conti. Quello che viene da chiedersi è questo: come Revisori dei Conti non si potrebbero usare quelli che lo fanno già per l’ente Comune anziché elargire altri compensi che in quattro anni hanno superato i centomila euro? Le indennità e compensi agli amministratori sono aumentati di oltre settemila euro rispetto al 2005, mentre le consulenze sono sempre sopra i ventimila euro l’anno. Per farla breve – prosegue Farinelli - in quattro anni al parco sono andati settecentocinquemila euro. Ne sono stati spesi seicentosessantanovemila per pagare il “sistema politica” e per il Parco ne sono avanzati trentaseimila». Il Circolo delle Libertà non mette in evidenza le spese per investimenti in quanto queste hanno una precisa direzione di utilizzo. «Il parco riceve cento per un progetto e ne deve spendere cento per quel progetto. E’ quantomeno “curioso” – sottolinea Farinelli - che non si parli più di questo spreco, soprattutto da parte di chi, a suo tempo, ha scatenato l’inferno solo al momento della votazione del presidente dell’Azienda Speciale». Il centro studi del Circolo della Libertà ricorda di aver già paventato in precedenza possibili soluzioni per fare decollare il Parco di Porto Conte, ma non sono mai state prese in considerazione dall’assemblea composta dai trenta consiglieri comunali. «Sarebbe bello infine, che l’assemblea chiamata a votare il bilancio 2007 e soprattutto quello di previsione del 2008, abbia il buon senso di capire che non ci sono più le condizioni per poter tenere aperto un parco i cui denari, visti i numeri, servono solo per pagare i suoi amministratori e affini», conclude Farinelli.