Il sindaco si dimette ma in consiglio non se ne può parlare. La Maggioranza risponde con un’inversione dell’Ordine del Giorno e l’Opposizione, per protesta, abbandona l’aula e annuncia di non tornarvi fino all’accoglimento della loro richiesta
ALGHERO – In aula non si parla delle dimissioni del sindaco Marco Tedde. L’Ordine del Giorno presentato dall’Opposizione, con Nicola Salvio primo firmatario, è stato ritenuto non discutibile, secondo il Regolamento del Consiglio Comunale. La polemica in aula ha quindi viaggiato su cavilli regolamentari, tra l’articolo 44 e l’articolo 59. «Fa specie che ancora una volta l’Ordine del Giorno sia stato disatteso – ha dichiarato Gianni Cherchi – Ne va della democrazia di questa benedetta assise». Il consigliere dell’Idv ha sottolineato l’inusualità della richiesta della Maggioranza di chiedere un’inversione dell’Odg alle dieci di sera, per parlare di un argomento im portante e che avrebbe meritato ben altro tempo. «E’ una variante importante, su un sito con irregolarità individuate. Queste due cose sono molto gravi. Il presidente sta facendo un atto molto grave e non è la prima volta. Lei – ha concluso rivolgendosi ad Antonello Muroni – ci impedisce di esercitare un nostro sacrosanto diritto». Rilevante anche l’intervento del capogruppo dell’Opposizione Vittorio Curedda. «Ma possibile che ovunque si parli delle dimissioni del sindaco e non qui? E’ un fatto politico grave e rilevantissimo. Qui si discute la politica della città ed un fatto così importante non può essere lasciato passare. Ancora una volta state facendo in modo che il Consiglio Comunale non svolga il suo compito. Parlare di questo argomento è una necessità politica, perché la città non si può permettere di perdere il sindaco dopo un anno. E se così è, c’è un elemento di crisi grave. Dobbiamo sapere che ruolo può avere, senza guida, Alghero nel territorio. Vi chiedo di non discutere giovedì il bilancio senza il sindaco, perché il bilancio è un atto politico ed amministrativo del sindaco. Sarebbe una vergogna, una cosa bruttissima. A nome del Partito democratico e dell’intera Opposizione – ha annunciato – i consiglieri non parteciperanno alle sedute, finchè non si parlerà in aula delle dimissioni del sindaco ed alla sua presenza». Sferzante anche la dichiarazione di Valdo Di Nolfo. «Il sindaco non c’è – ha esordito – dopo un anno, il sindaco della “vittoria bulgara” non c’è più. Perché? Quali sono le motivazioni? Il Consiglio Comunale è il luogo dove il sindaco deve notificare la sua decisione. Invece il rispetto è pari a zero, per il Consiglio Comunale e per la città rappresentata. Il rispetto è zero anche da parte del presidente, che non ci fa parlare dell’argomento. Oltretutto – insiste – il capogruppo del Pdl ci prende in giro in Conferenza dei capigruppo, senza microfoni, dicendo che ne parleremo il 4 Giugno. Io abbandonerò l’aula e non tornerò finché non si parlerà di questa situazione». Nicola Salvio, primo firmatario del documento, ha ricordato come «le dimissioni del sindaco sono una cosa che non riguarda solo la Maggioranza, ma è una cosa che riguarda tutti i consiglieri e tutta la città. Quindi è giusto parlarne». Tutto inutile però, perché mentre i consiglieri d’Opposizione escono e si siedono nei posti abitualmente occupati dal pubblico, la Maggioranza vota l’inversione dell’Ordine del Giorno, decidendo di discutere una variante edilizia.
Nella foto alcuni consiglieri di minoranza tra i banchi del pubblico
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