ALGHERO - La nuova "Summer" dell'Aeroporto di Alghero la si può vedere "filosoficamente" nella metafora del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Da una parte si tenta di colmare il vuoto lasciato da Ryanair; dall'altra è difficile, anzi impossibile aspettarsi gli arrivi degli anni passati. Il resto lo diranno i numeri. All'indomani dell'attesa conferenza stampa di presentazione del calendario estivo dei voli restano varie considerazioni sulla stagione in ricorsa nel nord-ovest dell'isola [
LEGGI], ma anche di un sistema turistico e dei trasporti che dopo lo "shock" Ryanair ha mostrato tutta la sua fragilità. Sono passati cinque mesi dalla notizia rilanciata dal
Quotidiano di Alghero sul progressivo disimpegno del vettore irlandese dagli scali di Alghero e Cagliari (rispettivamente 14 e 8 destinazioni), creando un terremoto economico e politico in tutta la Regione.
Poi, come se non bastassero le cancellazioni delle rotte per i mancati contributi co-marketing dal 2014, la vicenda sul Riviera del corallo si è complicata con l'annuncio della chiusura della base a partire dal prossimo novembre, a causa dell'aumento delle tasse aeroportuali per mano del Governo Renzi. Dunque, ora l'aeroporto pubblico di Alghero è "appeso" alle posizioni di: Cagliari (Regione) per pagare; Bruxelles (Commissione Europea) per decidere come pagare; Roma (Ministero dei Trasporti ed Economia) per stabilire se pagare o no gli aumenti delle tasse negli aeroporti nazionali (più 2,5 euro dal 1° gennaio 2016). Rincari che andranno al Fondo di integrazione al reddito dei dipendenti del trasporto aereo, in gran parte il trattamento del personale Alitalia in esubero. La risposta da Dublino? «La Ryanair non intende finanziare l’Alitalia: dovrebbe avere qualcuno ad Abu Dhabi a finanziare questo fondo, non certo noi». Alitalia che ieri è stata ben accolta dal governatore Pigliaru e l'assessore Deiana a Cagliari in un confronto con l'amministratore delegato del vettore, molto soddisfatto dei nuovi «investimenti» nell'isola [
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Tornando alla programmazione aerea, in un quadro poco chiaro Sogeaal - società di gestione dello scalo - si è affrettata ad aprire e chiudere le trattative mirate con alcune compagnie, riuscendo a portare a casa 46 collegamenti, cinque in più rispetto al 2015, ma ovviamente con meno voli, frequenze e tariffe differenti. Le novità di rilievo presentate ieri nell'incontro con i giornalisti sono i collegamenti diretti con Alitalia per Parigi (bisettimanale) e Barcellona (trisettimanale) (entrambi a circa 150 euro, rispettivamente a Charles de Gaulle e El Prat); i voli per Amsterdam, Belgrado, Berlino e Monaco serviti dall'ex compagnia di bandiera sono in connessione, seppur con tempi e costi favorevoli da Roma (si aggirano intorno ai 170 euro). «Se mi chiedete se sono come un diretto rispondo di no» è stato il commento franco del direttore generale Mario Peralda davanti alla stampa ma è ottimista nel prevedere che «sarà possibile recuperare una larga parte dei passeggeri orfani delle rotte mancanti».
Su questo ragionano gli imprenditori e i commercianti che hanno costituito un fondo lo scorso dicembre per far fronte all'emergenza. Un'esperienza senza precedenti nel nord dell'isola e che aveva ricevuto il plauso del presidente della Regione nella visita di qualche tempo fa in aeroporto. «Peccato che non ci sia stato alcun contributo pubblico come promesso» ha sottolineato Stefano Visconti di Federalberghi. Ora dopo i primi dati sconfortanti della stagione che registrano perdite dal 50 all'80% in molti settori dell'economia locale (in particolare extraalberghiero e autonoleggi), sarà una rincorsa a partire da giugno. Si potrà correre il più possibile ma le previsioni parlano di una perdita di passeggeri di circa il 30%.